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LAMEZIA TERME – Domani alle ore 11.30 il ponte tra via Po e via Indipendenza a Lamezia Terme sarà intitolato a Lea Garofalo. Sarà presente la sorella Marisa e la cantastorie Francesca Prestia insieme all’Amministrazione comunale. Francesca Prestia è l’autrice della ballata dedicata a Lea (LEGGI IL TESTO E ASCOLTA IL BRANO).
L’ATTESA PERCHE’ “MORTA DA TROPPO POCO” – Lamezia è tra le prime città italiane dopo Milano che intitolano una struttura pubblica alla donna vittima di ‘ndrangheta. La prima in Calabria a completare l’iter. A Cutro, invece, Il sindaco, Salvatore Migale, avrebbe voluto inaugurare nell’agosto scorso la piazza della frazione San Leonardo, riqualificata dopo la demolizione di un fabbricato abusivo appartenuto al boss Alfonso Mannolo, alle vittime della ‘ndrangheta Lea Garofalo e Dodò Gabriele. Ma le pastoie burocratiche rendono farraginoso l’iter. E ancora non è stato possibile procedere poiché l’Ufficio di Storia patria e il ministero dell’Interno non hanno adottato i provvedimenti di competenza. Secondo quanto riferito da Migale, tutto si complica perché «Lea e Dodò sono deceduti da meno di dieci anni».
LA PETIZIONE ONLINE PER CAMPOBASSO – Altre iniziative sono comunque in cantiere. A Crotone e Rossano, per esempio. E intanto a Modena esiste una biblioteca col nome di Lea, Milano le ha dedicato un giardino, Monza – dove il suo corpo è stato trovato – ha posto una lapide al cimitero. Ed è stata promossa sul web, intanto una petizione per intitolare una strada a Lea Garofalo nella città di Campobasso. E’ possibile firmare questa petizione sul sito https://firmiamo.it/una-strada-per-lea–a-campobasso-. I promotori dell’iniziativa sottolineano che «in tutta Italia si stanno moltiplicando le iniziative per ricordare il coraggio di Lea Garofalo, che ha collaborato con lo Stato, che ha svelato i lati oscuri della ‘ndrangheta, che ha distrutto con la sua forza un intero clan. Anche a Campobasso dove ha vissuto con la figlia Denise in via Sant’Antonio Abate 58 e dove ha subito il tentativo di sequestro, è necessario ricordare Lea».
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