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UN ULTIMO CdA per impegnare il budget d’assunzioni del 2013 e approvare la programmazione triennale. Anzi no. Nell’arco di un paio di giorni il rettore Giovanni Latorre ha convocato e poi annullato la seduta del Consiglio d’amministrazione prevista per lunedì prossimo alle 15. La documentazione, a quanto pare, non sarebbe pronta.
La vigilia della seduta, l’ultima del mandato di Latorre che scadrà  il 31 ottobre, era stata tormentata però da perplessità  e polemiche che forse ininfluenti sul passo indietro non sono state. Il nuovo rettore, Gino Crisci, l’aveva bollata – in una lettera inviata ai membri del Senato accademico e del Consiglio d’amministrazione – come inopportuna e intempestiva.
Inopportuno sarebbe stato l’ordine del giorno e intempestiva la calendarizzazione della seduta. A pochi giorni dalla scadenza del mandato, era stata prevista la convocazione di una seduta per “spendere” i punti organico del 2013 (4,03) con le assunzioni di docenti e di personale tecnico amministrativo e per approvare la programmazione triennale 2013/2015. Un problema di forma, prima ancora che si sostanza: la stagione (di transizione) dei due rettori per un ateneo è ormai agli sgoccioli e le scelte che riguardano l’anno accademico che sta per iniziare e i prossimi spettano al nuovo rettore.
Su questo i sindacati non hanno dubbi. In una nota diffusa nelle scorse ore, Flc Cgil, Cisl e Uil Rua avevano definito «inaccettabile»  il fatto che «a tre giorni dalla scadenza del suo mandato, il rettore  convochi una seduta del Consiglio di Amministrazione per determinare la programmazione triennale 2013-2015 del fabbisogno di personale e decidere su come distribuire i pochi Punti Organico in dotazione».
«La Flc Cgil, la Cisl e l’Uil Rua ritengono, inoltre, inopportuno sottrarre alla responsabilità del prossimo rettore – continuava la nota – importanti decisioni che per la loro natura investono tutta la comunità accademica e di cui dovrà rispondere nei prossimi anni. Le organizzazioni sindacali invitano il rettore uscente a ritirare i punti evidenziati e annunciano che, in caso contrario,  una loro delegazione presiederà l’amministrazione centrale per invitare i consiglieri a disertare la seduta».
Il presidio ora non sarà più necessario.

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Un ultimo cda per impegnare il budget d’assunzioni del 2013 e approvare la programmazione triennale. Anzi no. Nell’arco di un paio di giorni il rettore Giovanni Latorre ha convocato e poi annullato la seduta del Consiglio d’amministrazione prevista per lunedì prossimo alle 15. La documentazione, a quanto pare, non sarebbe pronta.
La vigilia della seduta, l’ultima del mandato di Latorre che scadrà  il 31 ottobre, era stata tormentata però da perplessità  e polemiche che forse ininfluenti sul passo indietro non sono state. Il nuovo rettore, Gino Crisci, l’aveva bollata – in una lettera inviata ai membri del Senato accademico e del Consiglio d’amministrazione – come inopportuna e intempestiva.
Inopportuno sarebbe stato l’ordine del giorno e intempestiva la calendarizzazione della seduta. A pochi giorni dalla scadenza del mandato, era stata prevista la convocazione di una seduta per “spendere” i punti organico del 2013 (4,03) con le assunzioni di docenti e di personale tecnico amministrativo e per approvare la programmazione triennale 2013/2015. Un problema di forma, prima ancora che si sostanza: la stagione (di transizione) dei due rettori per un ateneo è ormai agli sgoccioli e le scelte che riguardano l’anno accademico che sta per iniziare e i prossimi spettano al nuovo rettore.
Su questo i sindacati non hanno dubbi. In una nota diffusa nelle scorse ore, Flc Cgil, Cisl e Uil Rua avevano definito «inaccettabile»  il fatto che «a tre giorni dalla scadenza del suo mandato, il rettore  convochi una seduta del Consiglio di Amministrazione per determinare la programmazione triennale 2013-2015 del fabbisogno di personale e decidere su come distribuire i pochi Punti Organico in dotazione».
«La Flc Cgil, la Cisl e l’Uil Rua ritengono, inoltre, inopportuno sottrarre alla responsabilità del prossimo rettore – continuava la nota – importanti decisioni che per la loro natura investono tutta la comunità accademica e di cui dovrà rispondere nei prossimi anni. Le organizzazioni sindacali invitano il rettore uscente a ritirare i punti evidenziati e annunciano che, in caso contrario,  una loro delegazione presiederà l’amministrazione centrale per invitare i consiglieri a disertare la seduta».Il presidio ora non sarà più necessario.

 

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