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QUELLA di ieri è stata un’altra giornata di lutti per la Calabria falcidiata dagli incidenti stradali. All’elenco delle vittime ieri se ne sono aggiunti altri tre e sommando le loro età si arriva appena a sessant’anni. Antonio Alessi di anni ne aveva appena 12 e stava pedalando sulla sua bici a Taurianova, sull’arteria stradale che collega l’ospedale alla città: un’auto è sopraggiunta e l’ha travolto (LEGGI L’ARTICOLO). La lunga traccia della frenata lascia pensare che procedesse a velocità elevata. E a nulla sono serviti i soccorsi che il guidatore ha poi prestato al piccolo Antonio.

Sempre ieri sono morte anche due ragazza rimaste coinvolte in diversi incidenti avvenuti lo stesso giorno, mercoledì 16 ottobre. Maria Brusca, 24 anni, era la sorella di Erika, 27 anni. Attorno alle 21,30 di quella sera hanno sbattuto violentemente con la loro Fiat Seicento contro il bordo strada lungo la statale 18 all’altezza di Acquappesa, il paese della provincia di Cosenza nel quale vivevano dopo che la famiglia si era trasferita da Cariati (LEGGI). Erika è stata sbalzata fuori ed è morta sul corpo. Per Maria sei giorni d’agonia, ma poi lo stesso destino amaro, che fa piombare i genitori nell’angoscia più cupa. Per la loro morte ora sono indagate due persone, una delle quali si trova agli arresti. Si trovavano a bordo di una Fiat Uno che dopo l’incidente è stata abbandonata sul posto. E secondo le prime ricostruzioni avrebbero urtato la Seicento delle ragazze facendola schizzare fuori strada. Poi sarebbero scappati senza soccorerle.

FOTO: L’AUTO DISTRUTTA E LE DUE SORELLE MORTE

Sarebbe stato l’asfalto bagnato, invece, a causare l’incidente di Francesca Lefossi, 24 anni anche lei come Maria Brusca e morta pure lei ieri dopo lo stesso numero di giorni di coma trascorsi dalla ragazza di Acquappesa. Francesca era invece di Tarsia, sempre in provincia di Cosenza. E nei pressi del paese stava percorrendo, nel pomeriggio di quello stesso mercoledì 16 ottobre la strada provinciale quando la sua auto è sbandata ed è finita contro un trattore. Ieri la ragazza è spirata all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza (L’ARTICOLO SULLA VICENDA).

Nella città bruzia si è svolto anche un ricordo di Salvatore Altomare, 20 anni, e Salvatore Candido, 19. La loro morte ha lasciato sotto shock la città dopo l’impatto avvenuto alle 4 di venerdì mattina: sono caduti da uno scooter che viaggiava ad altissima velocità lungo una strada centrale ma deserta a causa dell’ora (LEGGI). «Erano due angeli e sono volati in cielo, si vede che il Signore li ha voluti accanto a lui» così uno degli amici che si sono radunati sulla rotonda vicino al punto dell’impatto, hanno posizionato dei fiori e dei lumini accesi. 

FOTO: I DUE RAGAZZI VITTIME DELL’INCIDENTE A COSENZA

I loro nomi si aggiungono alla lunga scia di sangue nella quale figura anche Olha Trach, 63 anni, ucraina ma residente a Bovalino: su un furgone, insieme ad un uomo si è schiantata contro un camion sull’autostrada all’altezza dello svincolo di Rogliano sempre giovedì mattina (LEGGI). Per lei non c’è stato nulla da fare, l’uomo ha riportato gravi ferite. Come gravi sono le ferite dei conducenti dei mezzi pesanti che si sono scontrati sulla statale 106 venerdì 18 all’altezza di Pellaro, nel Reggino (LEGGI L’ARTICOLO E GUARDA LA GALLERY). In una settimana nella quale il sangue sembra non voglia smettere di scorrere sulle strade calabresi.

Redazione web

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