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MILANO – La Cassazione ha annullato con rinvio le condanne inflitte dalla Corte d’Appello di Milano a 6 presunti affiliati al clan della ‘ndrangheta Paparo originari di Isola Capo Rizzuto ma radicati in Brianza. La Suprema Corte, accogliendo il ricorso dei legali della difesa, ha annullato le condanne per il reato di associazione mafiosa e ha ordinato un nuovo processo d’appello. Confermate solo le condanne per i ‘reati fine’ mentre non convince i giudici romani l’accusa relativa all’associazione mafiosa. E’ il terzo processo sulla ‘ndrangheta in Lombardia, in poco più di un anno, che viene rimandato in appello.
Secondo le indagini della Dda di Milano, partite nel 2004, in Brianza e in particolare nella zona di Monza sarebbe stata costituita una ‘ndrina, capeggiata da Marcello Paparo, che si procurava in modo illegale appalti e commesse nel settore del movimento terra, anche attraverso intimidazioni e pestaggi. In primo grado i sei imputati erano stati assolti dal Tribunale di Monza dall’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso e condannati solo per gli altri reati contestati. Sentenza poi ribaltata in appello a Milano, dove l’impianto accusatorio dell’associazione mafiosa era stato riconosciuto dai giudici, tanto che Marcello Paparo era stato condannato a 12 anni e 7 mesi. Oggi, però, è arrivata la sentenza della Cassazione che ha accolto i ricorsi delle difese, tra cui quello dell’avvocato Amedeo Rizza che difende Marcello Paparo, la figlia Luana Paparo e Michele Ciulla.
Da quanto si è saputo, inoltre, dopo l’annullamento con rinvio i legali di alcuni imputati, tra cui Marcello Paparo, presenteranno a breve richieste di scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare.
Nell’aprile del 2012, la Cassazione aveva già annullato con rinvio le condanne di un altro processo con al centro presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia: il procedimento cosiddetto ‘Cerberus’ sul presunto clan dei Barbaro-Papalia. Nell’appello ‘bis’ le condanne sono state poi confermate e si attende ora una nuova pronuncia della Cassazione. Un altro annullamento con rinvio è dello scorso giugno: quello delle condanne nel processo cosiddetto ‘Parco Sud’ con al centro sempre il presunto clan Barbaro-Papalia. L’appello bis si aprirà domani a Milano e nel frattempo alcuni presunti boss, tra cui Domenico Barbaro detto ‘Nico l’Australianò, sono tornati in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare.
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