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REGGIO CALABRIA – La Dia di Reggio Calabria ha confiscato beni per un valore di circa 60 milioni ad un noto imprenditore della piana di Gioia Tauro. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria. I beni erano già stati sequestrati nell’estate del 2009 su richiesta della Dda. Tra i beni oggetto di confisca figurano, diverse società operanti nel settore del commercio di prodotti di elettronica ed in quello edilizio nonchè beni mobili ed immobili personali. 
Destinatario del provvedimento è Pasquale Inzitari, 53 anni, nato a Rizziconi. Noto imprenditore ed esponente politico locale, Inzitari ha ricoperto diverse cariche politiche: Consigliere provinciale fino al 2005, vice sindaco ed assessore ai Lavori Pubblici e al Bilancio del Comune di Rizziconi sino al momento del suo scioglimento per infiltrazioni mafiose avvenuto nel luglio del 2000. Inzitari fu colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria il 6 maggio 2008 nell’ambito dell’ Operazione “Saline” condotta dal personale della Dia, perchè ritenuto appartenente alla cosca “Mammoliti-Rugolo” operante nel territorio di Castellace di Oppido Mamertina e zone limitrofe. 

Gli elementi raccolti nell’ambito dell’Operazione “Saline”, secondo l’accusa, avrebbero consentito di delineare il ruolo di Inzitari quale imprenditore di riferimento delle organizzazioni mafiose operanti nella Piana di Gioia Tauro ed in particolare in relazione alla vicenda legata alla costruzione del mega centro commerciale ubicato nel Comune di Rizziconi, denominato il “Porto degli Ulivi”, realizzato dalla società Devin S.p.A. e di cui Inzitari era il dominus (LEGGI L’ARTICOLO).
Il Tribunale di Reggio Calabria aveva già disposto, nell’estate del 2009, il sequestro del patrimonio riconducibile a Inzitari ai sensi della normativa antimafia. Con il provvedimento di oggi, lo stesso Tribunale ha disposto la Confisca di tutti i beni attribuiti a Inzitari, al quale, in aggiunta, è stata inflitta la misura della sorveglianza speciale per un periodo di 3 anni e 6 mesi.
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