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Il rapporto Svimez 2013 conferma la situazione drammatica che vive il Mezzogiorno. In un contesto di crisi nazionale, che ha visto il PIL del nostro Paese nel 2013 calare del 2,2%, nel Mezzogiorno il crollo  è stato del 3,2%  (in Basilicata è sceso del 4,2%) con un dato negativo al quinto anno consecutivo e con oltre 500.000 occupati persi rispetto al 2008.

Aumenta nel Mezzogiorno la povertà e sempre maggiori sono le fasce sociali che vivono condizioni di marginalità. Una famiglia su sette guadagna meno di mille euro al mese. L’occupazione femminile nel Mezzogiorno è al 23%, la media Europea supera ormai il 60%.Un altro dato estremamente preoccupante è che il numero dei decessi è risultato superiore a quello dei nati, cosa che nella storia d’Italia era accaduta solo nel 1867 e nel 1918 in concomitanza di situazioni estreme come il brigantaggio e la prima guerra mondiale.

Condividiamo pienamente le parole del Presidente della Repubblica che ha parlato di “un quadro  inquietante”, come pure con molta franchezza dobbiamo condividere con il Ministro Trigilia la considerazione che nel Mezzogiorno c’è stato un pessimo utilizzo dei Fondi Europei, sia a causa della carenza della programmazione regionale, sia per la mancanza di politiche nazionali a favore del Mezzogiorno che hanno portato ad utilizzare come ordinari i Fondi Straordinari Europei destinati ai processi di sviluppo del territorio. E’ evidente che occorre cambiare e cambiare molto e non condividiamo le positività e gli entusiasmi con cui in queste ore le varie Autorità regionali dei POR, che hanno grandi responsabilità in materia, presentano i risultati connessi all’utilizzo dei Fondi Comunitari.

Il Ministro Trigilia ha dato indicazioni chiare e condivisibili: strategia globale, sviluppo locale, innovazione, ruolo delle aree urbane, operare su pochi e significativi obiettivi. Occorre superare ogni logica proprietaria sulle risorse. L’Anci continuerà a chiedere innovazione nell’utilizzo delle risorse, maggiore responsabilità nella loro gestione diretta, visione strategica dello sviluppo del territorio nonché una forte valorizzazione del ruolo delle aree urbane nella programmazione regionale e nazionale. Per l’Associazione infine altro punto fondamentale è l’esenzione del cofinanziamento nazionale dal Patto di stabilità. L’Anci si riserva infine di valutare nel dettaglio la proposta di accordo di partenariato che sarà inviata dal Governo alla Commissione Europea per l’utilizzo dei Fondi comunitari. 

*delegato per il Mezzogiorno dell’Anci

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