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COSENZA – “Attenzione, questa università domani sarà chiusa”. E’ questo il messaggio che ha mandato nel panico moltissimi studenti dell’Università della Calabria: questa mattina, nelle bacheche e sulle porte delle aule dell’ateneo di Rende, c’era questo finto avviso con il logo dell’ateneo e quello della Repubblica Italiana, che recitava un infausto messaggio.
«Attenzione, questo ateneo domani sarà chiuso come l’università di Atene, che non riesce a proseguire le sue attività a causa dei tagli degli ultimi 8 anni». Il messaggio, che ha lasciato perplessi molti studenti e che ha certamente colpito nel segno, è invece una campagna dell’associazione studentesca Ateneo Controverso e che sta coinvolgendo tutte le università italiane: l’obiettivo è quello di sensibilizzare sulle condizioni delle università italiane, da anni alle prese con tagli ingiustificati e pesantissimi da parte dei governi centrali, e che rischia paradossalmente di ritrovarsi presto nelle stesse situazioni degli atenei greci. Sono già otto, infatti, le università della Grecia che hanno chiuso i battenti, e con il continuo innalzamento dei tagli l’unica soluzione alle università italiane è quella di aumentare le rette o di tagliare servizi essenziali, come il diritto allo studio o gli insegnamenti.
In molti, però, non hanno colto l’ironia ed hanno preso molto sul serio questo avviso, tanto che tra gli stessi rappresentanti degli studenti è scattata la corsa “al contrario”, ovvero nel tentativo di rassicurare tutti quanti che no, l’Unical non chiude, talvolta anche con toni che sfociano nel comico. In molti chiedono, si informano, e c’è anche chi dice «penso questi manifesti riportino il falso, tanto che nella sezione news non se ne fa assolutamente cenno». Insomma, non tutti hanno capito la goliardata, anche se i ragazzi di Controverso, promotori della campagna, sono molto seri. «Abbiamo voluto creare un parallelo tra le condizioni di difficoltà delle nostre università e la chiusura dell’ateneo di Atene avvenuto con le stesse modalità; da un giorno all’altro si è chiuso un ateneo dopo la riunione di un senato accademico che ha dichiarato l’impossibilità di proseguire nella missione che l’università svolge. Questo potrebbe accadere anche da noi, per via dei tagli continui, e potremmo trovarci nella stessa situazione».
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