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INCREMENTO degli uomini a disposizione per le attività di ripristino dei luoghi e delle strutture, a cominciare dall’acqua accumulata negli scantinati di alcuni dei centri del Metapontino.
Sono questi i primi impegni dei 50 vigili del fuoco in servizio ieri, a 24 ore dall’ondata di maltempo che si è abbattuta su molte aree del Metapontino.
Molti uomini sono stati richiamati in servizio insieme a due squadre da Potenza per affrontare le esigenze del giorno dopo, quando l’emergenza sembra lontana e i problemi emergono tutti.
Uno dei primi appelli che, a mente fredda, lancia il comandante provinciale Eugenio Barisano è rivolto ai cittadini e in particolare agli automobilisti: l’incoscienza dimostrata da molti di loro, lunedì sera, ha rischiato di trasformare le operazioni di soccorso (già di per se’ complicate) in una tragedia.
In molti (troppi) hanno sfidato viadotti già allagati con le loro auto, aggiunge il comandante Barisano, con utilitarie che pretendevano di oltrepassare muri d’acqua alti un metro e che si sono trasformate in prigioni per i conducenti e i passeggeri, salvati dall’intervento dei vigili del fuoco che non si sono risparmiati in nessun momento.
A 24 ore dall’allarme maltempo nel Metapontino, il diktat è rivolto soprattutto a chi non comprende le reali situazioni di emergenza e oltrepassa aree già flagellate, ritardando così gli interventi su altri obiettivi.
A mente fredda si ripercorrono le fasi degli interventi di ieri, concentrate soprattutto nella zona di Bernalda.
Più auto si sono avventurate ad esempio nel sottopasso sottostante la Basentana e sono state soccorse mentre in altri zone dell’area le richieste di soccorso continuavano ad arrivare senza sosta.
Ieri, intanto, quando finalmente il maltempo aveva dato tregua, Eugenio Barisano ha tracciato un primo bilancio degli interventi: «Abbiamo dovuto soccorrere gli ospiti del congresso nazionale di cuochi in corso di svolgimento a Metaponto, al Magna Grecia.
Alcuni di loro si trovavano nel villaggio Alessidamo ed erano rimasti isolati perchè l’area era allagata. Dunque con alcuni mezzi a nostra disposizione ed altri in ausilio, li abbiamo trasferiti nella stessa sede del convegno.
Oggi (ieri per chi legge, ndr.) il livello del Bradano sta scendendo e questo rende le nostre operazioni più semplici.
In queste ore a Marconia e a Scanzano ci sono numerosi scantinati allagati; la fase critica è ormai passata».
Nonostante l’emergenza sembri passata, l’organico è stato aumentato per affrontare le richieste degli abitanti delle aree colpite dalla pioggia di lunedì sera.
Il lavoro delle 10 squadre dei vigili del fuoco ieri si è concentrato su Scanzano, Metaponto e Bernalda, le zone più colpite e nelle quali si sono concetrate le richieste di intervento.
L’allerta meteo lanciato nelle ore precedenti, come spiega lo stesso Barisano, non aveva consentito di preparare interventi in zone precise.
«Le indicazioni sono generiche e la bomba d’acqua ha riguardato un’area ristretta compresa fra Laterza, Ginosa, Metaponto; il grosso dell’intervento ci ha impegnati a Bernalda e Marconia.
Nel caso di Metaponto, invece, l’onda è arrivata dopo che è esondato il Bradano».
Il ricordo di ciò che è accaduto due anni fa è tornato alla mente di color che ieri, per diverse ragioni, sono rimasti bloccati dall’acqua. L’alluvione che rase al suolo aziende agricole e abitazioni, ha ancora oggi ripercussioni sull’economia già difficile di questo settore.
Ieri, intanto, per tutto il giorno gli occhi sono stati puntati verso il cielo; forze dell’ordine e cittadini hanno temuto che quell’acqua caduta dall’alto ricominciasse a scendere violenta e ininterrotta e che travolgesse tutto e tutti.
Per una volta, per fortuna, si sono sbagliati.
a.ciervo@luedi.it
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