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PISTICCI – Una stima dei danni è al momento impossibile. Probabilmente si superano i 12 milioni, stimati dopo l’alluvione del marzo 2011. L’area interessata dall’alluvione è molto più vasta di quella del 2011.

Difficile, nelle ore successive al violento nubifragio che ha colpito Marconia di Pisticci nel pomeriggio di lunedì (dopo le abbondanti piogge già cadute il giorno prima), valutare correttamente la portata del disastro. Ma fra vani interrati finiti quasi del tutto sott’acqua, attività commerciali sommerse; magazzini inondati, strade distrutte e campi in ginocchio inizia ad accreditarsi l’ipotesi di una catastrofe da svariati milioni di euro, per la quale l’amministrazione comunale, che ha chiuso le scuole anche per oggi, ha chiesto al termine di una seduta straordinaria di giunta lo stato di calamità naturale. Il sindaco ha disposto l’inagibilità temporanea di 4 abitazioni e tre locali commerciali, in attesa di verifiche tecniche, che si dovrebbero svolgere in queste ore.

A Marconia è più facile contare gli scantinati non raggiunti dalla furia dell’acqua.  Il resto sono stati interessati da allagamenti più o meno pesanti. Le persone colpite hanno invocato gli aiuti, alcuni si sono affidati ai social network, sui quali hanno lanciato immediate richieste di soccorsi, ma nel frattempo i più tenaci hanno provato a far da sé. Anche perché la macchina dell’emergenza, nonostante una full immersion senza soluzione di continuità, è stata travolta dalla piena delle richieste, giunte numerose e simultanee mentre l’emergenza, lunedì sera, andava rapidamente definendo la sua dimensione di estrema criticità. Non è mancato qualche momento di tensione, ma era impossibile far fronte a centinaia di chiamate quasi in contemporanea. Diffuso, fra la popolazione, il riferimento a una situazione infrastrutturale non eccellente, con particolare riferimento alla rete fognaria, fra l’altro saltata in più zone.

Per tutta la giornata le persone, sfinite, hanno provato il faticoso ritorno alla normalità. Ma non è facile di fronte a scenari in cui in tanti hanno perso svariate migliaia di euro tra arredi e tecnologici, soprattutto in quei seminterrati abitabili, come in via Berlinguer. In altre zone, invece, sono andati sott’acqua numerosi parcheggi sotterranei al coperto, con tanto di auto completamente sommerse. E’ il caso, fra gli altri, di uno stabile in via Anzio e di quello in via Quattro Caselli, i cui garage sono stati inondanti in seguito al cedimento di un massiccio muretto di cemento armato nella zona sovrastante, messo sotto pressione dall’acqua proveniente da viale Ontario.

Allagamenti anche in via Cagliari, dove, fra gli altri, è stato inondato un discount; in via Parmisco, con case allagate per l’intera altezza del piano terra; in via Umbria, dove, oltre ad alcune attività allagate, ha ceduto il muro interno ad una palestra; in via Padova, pure inondata per il fiume creatosi su viale Ontario.

Ma un’analisi dettagliata è impossibile, considerato che l’acqua è defluita con una intensità senza precedenti, a causa degli oltre 200 mm di pioggia caduti in poche ore sul centro jonico.Il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, coordina senza interruzione, dalla serata di lunedì, una unità di crisi collocata nella delegazione comunale. Vi fanno parte carabinieri, Polizia, Protezione civile, Corpo forestale, Polizia municipale e volontari. I rinforzi, soprattutto per unità operative di Vigili del Fuoco e Protezione civile, sono arrivati dall’intera Lucania e si sono messi subito a disposizione provando a seguire criteri di priorità ed urgenza. Una operazione non facile, considerando il caos all’interno del centro abitato ed in tutta la periferia e le campagna dell’intera zona.

A metà giornata l’unità di crisi ha chiesto la disponibilità dell’Esercito italiano, soprattutto vista di un potenziale peggioramento della situazione, anche alla luce dei dispacci meteo diffusi in giornata. Ma al momento in cui andiamo in stampa non si registrano nuove precipitazioni.

Al Comando provinciale del Vigili del fuoco è stata chiesta la disponibilità di un elicottero per sorvolare le zone colpite dal nubifragio. Il velivolo è intervento con diversi sopralluoghi.  Successivamente è entrato in azione un elicottero della Polizia di Stato. Anche in seguito alle attività di coordinamento è stato possibile recuperare alcune persone rimaste isolate nelle campagne. Mentre lunedì sera, a nubifragio in corso, una donna è stata soccorsa nella sua auto in contrada Coppo in preda ad attacchi di panico. In alcune abitazioni sono mancate acqua, corrente elettrica e linea telefonica. Saltata, nelle strade più colpite, la pubblica illuminazione. Marconia, nel giro di poche ore, si è ritrovata sommersa da una emergenza senza precedenti nella sua storia, annegata da una serie ripetuta di bombe d’acqua che, per una particolare situazione climatica, si sono sostanzialmente rigenerate per ore sull’intero arco jonico. Molto diversa la situazione a Pisticci centro. A soli 13 chilometri di distanza, verso l’interno, sono caduti meno di 40 mm di pioggia, un solo scroscio consistente, in prima serata, che non ha lasciato strascichi. Mentre a marina di Pisticci imperversava una forte mareggiata alimentata da venti di scirocco. Per il territorio pisticcese si tratta di un disastro superiore a quello patito nell’inverno del 2011. Questa volta una quantità d’acqua maggiore si è concentrata in un’area più ristretta determinando una vera e propria catastrofe, dalla quale non sarà semplice riprendersi.

 

TUTTE LE STRADE CON CRITICITA’

Ingenti i danni anche alla viabilità del territorio. La Marconia – Basentana è franata in più punti. Lo smottamento più evidente si è registrato sulla parte esterna del bivio nuovo di Marconia, dove è venuto giù un intero costone.

In certi casi sono in tanti a ritenere che una più puntuale attività di manutenzione e controllo avrebbe permesso di ridurre i danni. Ma c’è anche da tener conto della particolare eccezionalità delle precipitazioni cadute tra domenica e lunedì.  A valle della Marconia – Basentana, nella parte conclusiva del tragitto, lo svincolo per la sponda destra Basento è stato sommerso dal fango.

Sul luogo hanno lavorato due ruspe, ma il tratto non è libero anche perché poco più avanti, all’altezza dei terreni dell’Istituto Agrario, la provinciale destra Basento è stata sommersa da una enorme colata di fango. Il percorso è invece transitabile più avanti, nel tratto verso la Jonica, raggiungibile anche dalla ripristinata strada Spezzacatene, seppur immelmata ed interessata dal guasto di una condotta idrica all’altezza di masseria Gallotta.

Finito sotto una colata di fango anche bivio Franchi, all’altezza del sottopassaggio per la 106 Jonica, nel tratto conclusivo della provinciale Pisticci – mare. Sul posto sono intervenuti due mezzi e nel pomeriggio il percorso è stato ripristinato. Un altro mezzo meccanico operava in mattinata lungo un punto franato della strada Marconia – San Teodoro, chiusa al traffico.

Ancora chiusa la Tinchi – Ponte Accio, ma il percorso, dopo i lavori condotti ieri mattina, non desta più particolari preoccupazioni. In prima serata, inoltre, un mezzo anfibio dei Vigili del fuoco ha tentato di raggiungere masseria Cugnarelle, a valle di Marconia, dove è stata segnalata la presenza di due famiglie rimaste isolate dal pomeriggio precedente.

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