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VENOSA – Francesco De Biase, odontotecnico di circa cinquant’anni, stava passeggiando con la sua compagna nel centro di Venosa quando ha ricevuto la telefonata dai suoi vicini di casa. Le luci della sua abitazione erano accese, giusto quindi avvisare. L’uomo si sarebbe così mosso verso casa senza sospettare del peggio. Avrebbe, infatti, chiesto alla sua compagna di restare fuori. Lui sarebbe tornato nel giro di pochi minuti.
Ed è stata proprio lei ad avvertire i carabinieri ed il 118 una volta che è rientrata in casa. Era passato troppo tempo per essere una cosa da nulla, il telefono dell’uomo squillava all’infinito. La scena è quella di una brutale aggressione. Francesco De Biase avrebbe sorpreso i ladri in casa, forse due o più. Sarebbe nata una colluttazione finita nella maniera peggiore.
L’uomo è stato colpito più volte alla testa con diversi oggetti contundenti, tra i quali un palo di scopa e un piede di porco. L’obiettivo era massacrarlo. E la compagna, quando è rientrata in casa, ha trovato il corpo dell’odontotecinco quasi in fin di vita riverso sul pavimento. I soccorsi sono arrivati in pochissimo. De Biase è stato trasferito all’ospedale di Venosa ma la gravità del caso ha costretto i medici ad ordinare un trasferimento a Potenza. Qui De Biase è stato operato due volte alla testa. Il trauma cranico è consistente e le sue condizioni sono molto gravi.
Dopo un momento di stabilità infatti la situazione, nella notte è andata peggiorando. I carabinieri adesso sono alla ricerca di due rapinatori seriali, forse stranieri. Seriali perché stando alla pista seguita dagli inquirenti ci sarebbe un collegamento tra gli altri episodi criminali degli ultimi mesi e il massacro di ieri sera, ma è ancora tutto molto fumoso.
Sembra che si tratti di una banda specializzata in furti nelle abitazioni, stando quantomeno alla dinamica ricostruita dai carabinieri della compagnia di Venosa, ma si insiste a cercare un collegamento.
v.panettieri@luedi.it
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