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POLICORO – Contributi in favore di talassemici e nefropatici di Policoro: il Comune anticipa oltre 400mila euro in tre anni, la Regione non salda, il servizio si interrompe e il Municipio jonico diffida l’ente di via Anzio.
E’ una brutta storia di insensibilità istituzionale, quella che vede protagonista, suo malgrado, la città più popolosa della fascia metapontina, con ben 62 cittadini che rischiano di perdere un sussidio essenziale.
Con una raccomandata A/R, il Comune «invita e diffida la Regione a provvedere immediatamente al pagamento di quanto dovuto. In mancanza di mancato riscontro -conclude perentoria la comunicazione- si darà corso alle procedure utili e necessarie per il recupero forzoso delle somme dovute».
ll riferimento è ai contributi regionali regolamentati con le leggi regionali specifiche ed a diverse note di richiesta fondi, fabbisogno, rendiconto e sollecito, inviate dal Comune di Policoro, non è seguito finora nulla di concreto, con l’interruzione nell’erogazione del sussidio.
«In ottemperanza alle leggi regionali -spiega il Comune nella diffida– il settore amministrativo (Servizio Sociale) ha accertato ad inizio anno 2013, la presenza sul territorio comunale di 45 cittadini affetti da talassemia e patologie del sangue e 17 cittadini affetti da nefropatia. Tali cittadini, beneficiari a vario titolo, del contributo mensile di 238 o 119 euro, a seconda della situazione reddituale, hanno ricevuto il rispettivo contributo, a titolo di anticipazione da parte del Comune, sino al mese di febbraio.
Il Comune di Policoro, a seguito di rassicurazioni verbali e scritte da parte del Dipartimento regionale circa lo stanziamento dei fondi preposti al pagamento delle provvidenze economiche, ha anticipato somme relative alle annualità 2011, 2012 e parte del 2013.
Ad oggi il Comune di Policoro vanta, a titolo di credito, 406,518 euro. Pertanto -concludono dal Municipio jonico- considerata la situazione non più procrastinabile che afferisce a categorie svantaggiate ed oltremodo già colpite da patologie di tal sorta, è evidente che questo ente non è più in grado, con sommo rammarico, di far fronte alle richieste avanzate.
Ci si rende perfettamente conto della grave crisi economica internazionale, ma è altrettanto inimmaginabile non far fronte a tali situazioni, soprattutto a seguito delle numerose sollecitazioni e delle altrettante numerose rassicurazioni che però fino ad oggi non hanno sortito effetto alcuno».
a.corrado@luedi.it
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