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HA tutta l’aria di essere una di quelle partite in cui il risultato c’è, ma si attesta a un livello molto lontano dalle aspettative. Il “bonus occupazione”, varato dal Governo Letta, in Basilicata ha funzionato poco. Almeno a giudicare dai dati diffusi dall’Inps. 

Si tratta della misura messa in campo per incentivare le assunzioni delle piccole e medie imprese e che soprattutto al Sud doveva portare una ventata di ossigeno a un’economia in ginocchio. Complessivamente 794 milioni per tre anni , con lo scopo di creare 100 mila assunzioni nuove, 20 mila nel solo 2013. Di queste risorse sono 14 i milioni destinati alla Basilicata, che dovrebbero riuscire  a finanziare ben 1.500-1.700 aziende. E, invece, per l’anno in corso sono solo 142 quelle che hanno inviato all’Inps la domanda per via telematica entre il termine fissato. 

Un numero molto basso rispetto alle previsioni. Anche perché l’incentivo, sgravi fiscali fino a 650 euro al mese, è finalizzato all’assunzione di giovani al di sotto dei trent’anni, disoccupati da almeno sei mesi, con una scolarizzazione medio bassa. Ovvero quella fascia di età in cui la disoccupazione morde di più, con una percentuale che arriva al  40 per cento. Delle 7.800 aziende lucane, solo un numero bassissimo, quindi, ha guardato con interesse a questo strumento. Il che la dice lunga sullo stato di salute del tessuto produttivo regionale. Soprattutto perché si poteva beneficiare degli sgravi anche per la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato. Insomma, una mano santa per aziende e lavoratori. Ma neanche la defiscalizzazione si rivela in grado di  sbloccare una situazione occupazionale sempre più grave. Ma se in Basilicata il bonus non è attecchito, le cose non sono andate meglio nel resto del Paese.  E questo si spiega anche con qui disservizi denunciati dall’associazione nazionale dei consulenti del lavoro nel famoso “Click day” dell’Inps.  

L’Ancl ha infatti segnalato casi di matricole di aziende rifiutate dal portale dall’Istituto nazionale di previdenza, comunicazioni di irregolarità nell’applicazione informatica, complicazioni nella compilazione on line della modulistica.  Come ieri è tornato a deninciare anche il consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli: «Un’altra lotta contro il malfunzionamento dei sistemi della Pubblica amministrazione. le conseguenze, chiaramente sono molto gravi: molte aziende rimarranno fuori dalle agevolazioni non per un loro ritardo di presentazione della domanda, ma per il disservizio». Il bonus occupazione, nelle intenzioni del Governo che l’ha varato, doveva essere una vera e propria iniezione  rivitalizzante a un mercato del lavoro ormai completamente anestetizzato. Per quanto – sottolinea ancora Napoli – i 14 milioni stanziati alla Basilicata, non fossero poi una grande cifra, si trattava comunque di una buona opportunità da cogliere in pieno. 

E siccome si tratta di un treno non ancora definitivamente passato, visto che a disposione ci sono gli altri stanziamenti per gli anni 2014, 2015 e soprattutto quelli del 2016 (150 milioni previsti), quasi due terzi delle risorse sono destinate alle Regioni del Sud, è bene che vengano apportate tutte le misure del caso per fare in modo che l’opportunità venga raccolta in pieno.  «E’ solo una boccata d’ossigeno – conclude Napoli – della quale non possiamo che rallegrarci poiché porterà un’occasione di lavoro per qualche centinaio di nostri ragazzi». 

marlab

m.labanca@luedi.it

 

 

 

 

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