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MATERA – Qualche sorpresa, molte novità e qualche defezione. Sono i dati delle 20 avversarie che insieme a Matera si candidano a diventare capitale della cultura nel 2019.
Difficile attendersi, ad esempio la tripletta Toscana con Pisa e Grosseto unite a Siena candidata sostenuta pubblicamente dal presidente della Regione Rossi.
Così come non era semplice prevedere la doppia candidatura campana di Caserta e del Vallo di Diano di cui molto poco si era parlato ed un’altra sopresa è arrivata al fotofinish da Reggio Calabria candidata anch’essa.
Così come la Sicialia e la stessa Puglia non hanno mancato di avere una folta rappresentanza e alla fine, malgrado le polemiche dei mesi scorsi, non si è tirata indietro nemmeno Venezia con il Nord Est.
Non c’è invece Torino che pure sembrava poter essere in corso in questo ampia gamma di partecipanti. «Credo che non abbiano fatto in tempo anche perchè saranno capitale dello sport nel 2015 ed hanno un’altra serie di opportunità su cui lavorare» spiega Verri, «credo però che organizzeremo un’iniziativa molto presto con il sostegno del sindaco Fassino alla candidatura di Matera. Ci sono già iniziative concrete in questa direzione».
A comunicare ed annunciare la lista delle 21 città il Ministero per i beni culturali e lo stesso ministro Bray con un twitter nel quale ci sono tutte le partecipanti che sono: “Aosta, Bergamo, Cagliari, Caserta, Città-diffusa Vallo di Diano e Cilento con la Regione Campania e il Mezzogiorno d’Italia, Erice (non inviata candidatura cartacea), Grosseto e la Maremma, L’Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria, Pisa, Ravenna, Reggio di Calabria, Siena, Siracusa ed il Sud Est, Taranto, Urbino, Venezia con il Nordest”.
Qualche sorpresa viene manifestata anche dal direttore di Matera 2019 Paolo Verri che spiega: «in effetti ci sono alcune candidature che non mi aspettavo e di cui a stento conoscevo la nascita. Ho saputo all’ultimo momento, ad esempio, di Reggio Calabria e ci sono anche altre candidature campane e siciliane che non immaginavo. Mi incuriosisce molto l’idea di Urbino che ha fatto un ottimo lavoro in contrapposizione a Perugia e Siena. Interessante anche quest’idea di Siracusa terra di confine dove approdano dalle diverse parti europee e non. Ci sono una serie di schegge impazzite che credo abbiano ricercato quest’opportunità ma per cui c’è il rischio sia mancata una sorta di vera e propria programmazione». Anche circa la presenza numerosa del Sud in questo tipo di competizione e con una forte voglia di riscatto Verri spiega: « è vero che ci sono alcune realtà che hanno proprio dichiarato questa volta, penso per esempio agli imprenditori di Caserta che hanno parlato di questa candidatura come una forma di riscatto dalla camorra. Ma io credo che il Sud in questo momento non debba cercare solo queste forme di riscatto ma debba anche dimostrare una capacità di programmazione che non è ravvisabile in ogni contesto». Quanto alle altre candidate ed al lavoro per esempio di Bergamo e Mantova Verri aggiunge: «ho visto che si sono ben mosse ma mi pare difficile che dopo l’Expo 2015 possano essere anche scelte per il 2019».
L’ottimismo di Verri riguarda anche le chance di rientrare nella short list che Matera continua a coltivare. «Mi pare che si possa continuare ad essere più che ottimisti anche se è bene su questo essere prudenti ed incrociare le dita». Il lavoro svolto nel tempo però, come si evince chiaramente dalle parole di Verri, è certamente il lasciapassare più importante per entrare tra le cinque prescelte anche se «per capire al meglio dovremo prima leggere i diversi dossier di candidatura».
p.quarto@luedi.it
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