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MATERA – Una domenica in piena regola con pienone di turisti, chiese rupestri e cattedrale aperte. Per visitare i luoghi che le civiltà monastiche scelsero, i visitatori hanno pagato un biglietto ridotto. Particolare successo ha riscosso l’apertura straordinaria della Cattedrale, chiusa da 9 anni e attualmente ancora in fase di restauro. I gruppi di turisti che hanno cominciato ad affollare i luoghi più suggestivi della città, hanno cominciato a visitare la chiesa. Da tutta Italia, ma non solo, hanno potuto varcare la soglia della Cattedrale, che ha aperto in via straordinaria per la seconda volta in pochi mesi. A luglio, in occasione della festa della Bruna, le porte del Duomo furono aperte al pubblico che da anni non era più riuscito ad entrare nella chiesa-simbolo della religiosità.
L’iniziativa si deve alle Giornata europee del Patrimonio alle quali la cooperativa Oltre l’Arte ha aderito. Tema dell’edizione 2013 dell’iniziativa è stato: “Il Restauro e la conoscenza come occasione di valorizzazione dei beni culturali” prevedono”. Cattedrale e chiese rupestri non sono state, comunque, le uniche mete prese d’assalto dai visitatori, molti dei quali stranieri.
I Sassi, i vicoli del centro storico, gli ipogei di piazza Vittorio veneto sono soltanto alcuni dei simboli della città che affascinano chi non ha mai visitato i siti che l’Unesco ha decretato Patrimonio dell’Umanità.
La città dei Sassi, dunque, si conferma tra le destinazioni preferite di fine estate non solo dai turisti delle regioni vicine ma anche dai gruppi provenienti dall’estero.
C’è, insomma, un sistema complessivo che sembra tenere, seppure con una serie di misure da migliorare (urgente, ad esempio, intervenire sulla segnaletica turistica, sulle guide abusive ancora impudentemente al lavoro all’ingresso della città, sulla pulizia dei Sassi, ndr.) e che vede nella città uno dei punti focali di percorsi turistici provenienti anche dalla vicina Puglia.
La vera scommessa dei prossimi tempi deve concentrarsi proprio sul turismo al quale è necessario garantire servizi e infrastrutture di qualità, in grado di competere con l’offerta di altre regioni.
Resta ancora da sviluppare, ad esempio, il turismo religioso che in Basilicata e nel Materano offre numerosi stimoli e opportunità.
In questo senso, politiche adeguate di programmazione dovrebbero già essere sviluppate.
La sfida per la Capitale della cultura nel 2019, passa anche da qui.
a.ciervo@luedi.it
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