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«CONTINUA il processo di desertificazione urbana, che sta portando alla rapida scomparsa dei negozi di vicinato del dettaglio alimentare dai nostri centri urbani». Così  il presidente provinciale di Potenza della Confesercenti riferendo che uno specifico rapporto della Confederazione, aggiornato all’anno in corso, registra a Potenza lo 0,8 di negozi alimentari di vicinato ogni mille abitanti. Questa la distribuzione dei 120 in totale: 38 macellerie, 28 fruttivendoli e 54 altri alimentari. Prendendo in esame i comuni capoluogo di regione, i dati Confesercenti rivelano che la media di esercizi ogni mille abitanti è scesa sotto l’unità quasi ovunque, con l’eccezione di Napoli.
«C’è inoltre una nuova tendenza che merita particolare attenzione: la disoccupazione giovanile morde, ma i giovani non si arrendono e – sottolinea Cassino – per crearsi un posto di lavoro diventano imprenditori». 
Nel primo semestre del 2013,  infatti, 4 nuove attività su 10 di commercio e turismo sono state avviate da under 35. I dati dell’Osservatorio Confesercenti confermano: i settori del commercio, dell’alloggio e della ristorazione turismo si confermano nel loro ruolo di shock absorber della disoccupazione, e di quella giovanile e femminile (le due fasce sociali più sotto occupate) in particolare.
«L’altra faccia della medaglia – ha aggiunto il presidente provinciale di Confesercenti –  l’accorciamento della vita delle imprese, però, è un dato estremamente allarmante, soprattutto se si considera che, fino a pochi anni fa, la vita media delle attività nei due settori era di 14 anni». Si offrono dunque molte opportunità, ma anche molte delusioni: è teoricamente molto facile avviare un’impresa in questi settori, ma è praticamente difficilissimo mantenerla in vita. 
«Occorre cambiare mentalità – avverte –  senza internet, senza Pos, senza eCommerce non si può più pensare di sopravvivere a lungo sul mercato.
Le nuove imprese devono essere accompagnate nel loro percorso, dobbiamo sostenere le start-up. Per questo giudichiamo molto favorevolmente i voucher per l’informatizzazione e la formazione previsti dal decreto legge del “Fare”: è la strada giusta per sostenere le start-up». 
È «un bene anche l’esenzione di imposta sulla cessione di azienda prevista dalla delega fiscale» anche se bisogna stare « attenti alle contraddizioni: l’imposta sulle sigarette elettroniche, che dovrebbe servire proprio a reperire risorse per l’occupazione giovanile, rischia di uccidere un settore economico di grande peso, che impiega circa 5mila persone, per la grande maggioranza giovani».

«Continua il processo di desertificazione urbana, che sta portando alla rapida scomparsa dei negozi di vicinato del dettaglio alimentare dai nostri centri urbani». Così  il presidente provinciale di Potenza della Confesercenti riferendo che uno specifico rapporto della Confederazione, aggiornato all’anno in corso, registra a Potenza lo 0,8 di negozi alimentari di vicinato ogni mille abitanti. Questa la distribuzione dei 120 in totale: 38 macellerie, 28 fruttivendoli e 54 altri alimentari. Prendendo in esame i comuni capoluogo di regione, i dati Confesercenti rivelano che la media di esercizi ogni mille abitanti è scesa sotto l’unità quasi ovunque, con l’eccezione di Napoli.

 

«C’è inoltre una nuova tendenza che merita particolare attenzione: la disoccupazione giovanile morde, ma i giovani non si arrendono e – sottolinea Cassino – per crearsi un posto di lavoro diventano imprenditori». 

Nel primo semestre del 2013,  infatti, 4 nuove attività su 10 di commercio e turismo sono state avviate da under 35. I dati dell’Osservatorio Confesercenti confermano: i settori del commercio, dell’alloggio e della ristorazione turismo si confermano nel loro ruolo di shock absorber della disoccupazione, e di quella giovanile e femminile (le due fasce sociali più sotto occupate) in particolare.

«L’altra faccia della medaglia – ha aggiunto il presidente provinciale di Confesercenti –  l’accorciamento della vita delle imprese, però, è un dato estremamente allarmante, soprattutto se si considera che, fino a pochi anni fa, la vita media delle attività nei due settori era di 14 anni». Si offrono dunque molte opportunità, ma anche molte delusioni: è teoricamente molto facile avviare un’impresa in questi settori, ma è praticamente difficilissimo mantenerla in vita. «Occorre cambiare mentalità – avverte –  senza internet, senza Pos, senza eCommerce non si può più pensare di sopravvivere a lungo sul mercato.Le nuove imprese devono essere accompagnate nel loro percorso, dobbiamo sostenere le start-up. Per questo giudichiamo molto favorevolmente i voucher per l’informatizzazione e la formazione previsti dal decreto legge del “Fare”: è la strada giusta per sostenere le start-up». 

È «un bene anche l’esenzione di imposta sulla cessione di azienda prevista dalla delega fiscale» anche se bisogna stare « attenti alle contraddizioni: l’imposta sulle sigarette elettroniche, che dovrebbe servire proprio a reperire risorse per l’occupazione giovanile, rischia di uccidere un settore economico di grande peso, che impiega circa 5mila persone, per la grande maggioranza giovani».

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