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POTENZA – L’apripista è stato il comune di Viggiano per conto anche dei vicini della Val d’Agri. Ma prima ancora che arrivasse la firma di due settimane fa un’iniziativa simile è partita dal altri 4 primi cittadini, arrivati a Roma per sentire cosa ha da offrire il Governo in cambio del petrolio dei lucani. Inteso quello che è ancora da estrarre.
«Istituire un tavolo di lavoro tra i soggetti attivi nella programmazione. Non solo la Regione ma anche i sindaci in rappresentanza dei propri territori, vista la complessità della materia e visti gli scarsi risultati ottenuti fin ora dalle popolazioni lucane». E’ stato questo il tema centrale dell’incontro che si è svolto due giorni fa negli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, tra una delegazione di sindaci lucani e l’ingegnere Franco Terlizzese direttore generale per le risorse minerarie ed energetiche assieme al suo staff.
Si è trattato – hanno reso noto i protagonisti – di un incontro richiesto da tempo come «conseguenza pratica e operativa delle risultanze del convegno sul Petrolio tenuto a Muro Lucano agli inizi di settembre». Alla riunione erano presenti Vito Mariani per Muro Lucano, Pasquale De Luise per Spinoso, Domenico Mitidieri per Lagonegro e Giuseppe Lacicerchia per Craco. Per il comitato dei primi cittadini l’occasione sarebbe stata utile per ribadire ai tecnici del Ministero che sul «tema petrolio e in relazione alle competenze che il Ministero ha in materia, si rende necessario istituire un tavolo permanente con Regione e comuni». I temi trattati sono stati tanti, «dalla necessità di un maggiore e più trasparente sforzo nell’assicurare la massima tutela ambientale e della salute, alla maggiore condivisione e partecipazione degli enti locali quali i Comuni nella programmazione degli investimenti che lo stato centrale intende fare sui territori oggetto dell’estrazione, alla maggiore capacità di incidere nel rapporto con le compagnie petrolifere in tema occupazionale, fino ad arrivare al recente decreto attuativo “fondo Memorandum” sul quale si è convenuti di fare un incontro di approfondimento apposito vista la scarsa corrispondenza tra quanto promesso e fatto percepire in Basilicata e quanto deliberato dal Governo centrale».
Acquisita la «disponibilità – conclude la nota dei 4 sindaci – ad una maggior partecipazione attiva dei sindaci nei luoghi dove si decidono le sorti della nostra Regione, non possiamo che essere contenti di aver iniziato un percorso di assunzione di una responsabilità troppo spesso delegata e che da oggi deve toccare tutti i primi cittadini in maniera diretta».
Intanto Laboratorio per Viggiano ha reso noto è stato convocata per lunedì’ 30 settembre alle ore 17.30 una seduta del consiglio comunale di Viggiano che avrà all’ordine del giorno anche le “comunicazioni del sindaco”, Giuseppe Alberti, a proposito della fornitura gratuita del gas ai comuni della Val d’Agri.
Si tratta dell’accordo firmato di recente a Roma per 45mila metri cubi di gas al giorno da destinare a scopi sociali e di sostegno all’imprenditorialità in 10 comuni della Val d’Agri, già annunciato come il primo esempio di protagonismo delle municipalità su temi d’interesse nazionale come il petrolio. Ferme restando le competenze della Regione – almeno in questo caso – che dovrà approvare con una delibera di giunta quanto sottoscritto da Alberti e dall’ex senatore Romualdo Coviello, anche nella prospettiva di un nuovo accordo tra Eni e Regione per portare la produzione giornaliera di greggio a 130mila barili.
Difficile, invece, immaginare l’arrivo di un percorso come quello intrapreso dai 4 primi cittadini ricevuti a Roma giovedì, evidentemente interessati alla prospettiva di ospitare nuovi programmi di estrazioni nei loro territori, ma a condizioni da stabilire con la loro partecipazione».
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