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POTENZA – C’è don Fabio, nato come sacerdote in questo oratorio dove si è formato da educatore.

C’è Concetta, storica catechista, oggi mamma di tre bimbe, che ha per mano la secondogenita  la quale ha rinunciato a un giorno di scuola per questo evento così speciale. Ci sono poi le mamme della Caritas, gli animatori di ieri, di oggi e di domani, i sacerdoti che nella parrocchia sono stati solo di passaggio ma che la portano nel cuore.

E poi tutta la comunità: donne, uomini, anziani, ragazzi e ragazze di ogni età. Tutti con un sorriso. Tutti emozionatissimi e profondamente commossi per l’arrivo, per la prima volta in Basilicata, del “maestro”.

La reliquia di San Giovanni Bosco – per l’esattezza un braccio, mentre il resto del corpo è una statua di cera –  è giunta ieri mattina nell’unica Casa salesiana della regione, a Potenza, intorno alle 9.30.  Le coperte appese alle finestre in piazza, la musica della banda.

E’ rimasta l’intera mattinata sotto il caldo sole che baciava il cortile – il luogo dove più di ogni altro don Bosco ha esercitato la sua santità – con accanto un quaderno bianco riempito dai messaggi dei fedeli. Numerosi erano già ad aspettarlo. E’ una settimana che i parrocchiani sono in moto per i preparativi.

Hanno cominciato sabato scorso con lo spettacolo di beneficenza “Nu mpapuocch”. A seguire la cena sociale organizzata dalla Caritas con più di 200 conviviali tra parrocchiani e bisognosi e la proiezione del film sulla vita di Don Bosco.

Oggi il recital dei 40 giovani del Cgs “Life” di Biancanella (Catania) ospitati dalle famiglie parrocchiane e domani il concerto della cover band di Rino Gaetano.

Mario Carucci, che dirige il coro, ha composto per l’occasione un nuovo inno, ieri diffuso in più riprese. Gli animatori e i ragazzi dell’oratorio hanno allestito striscioni e organizzato giochi a stand per le scolaresche che ieri mattina hanno partecipato.

In tanti hanno collaborato alla realizzazione delle migliaia di rose colorate che hanno ornato la piazza, a uncinetto o di carta pesta. Uno dei tanti simboli che caratterizzano la vita e l’insegnamento del santo dei giovani.

Le rose, infatti, sono le protagoniste di un sogno che lo stesso don Bosco racconta nei suoi scritti: lui cammina lungo un percolato di rose, a piedi nudi, ma a un certo punto si punge. E’ lo spirito di sacrificio che manda avanti don Bosco nella sua missione educativa. Una missione che passa il testimone da centinaia di anni, ormai, grazie al lavoro dei salesiani e dei  giovani di cui si circondano.

Chi supera anche solo una volta il cancello verde della parrocchia di San Giovanni Bosco non può non portare con sé qualcosa di quel giorno. Una partita a pallone, una nuova amicizia, una preghiera, una carezza, una parola di fiducia o un giusto rimprovero.

Per questo motivo la giornata di ieri è stata molto sentita non solo dalla parrocchia ma dall’intera città. Una città coinvolta nei festeggiamenti con la processione del Santo fino a piazza Prefettura per poi proseguire in cattedrale per la santa messa e tornare a don Bosco per la veglia a partire dalle 21.30, quando i salesiani hanno rinnovato la propria promessa  e hanno ricevuto il libro delle Costituzioni, una sorta di “regola di vita”.

Questa mattina la reliquia, dopo la messa delle 7, partirà alla volta di Foggia. Per un’altra casa, un’altra grande famiglia.

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