REGGIO CALABRIA – Violenza sessuale ai danni di Annamaria Scarfò, il pg Alberto Cianfarino ha chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado al termine della requisitoria che ha tenuto dinanzi alla corte d’appello di Reggio Calabria presieduta dal giudice Giuliana Campagna. Gli imputati appellanti sono Maurizio Hanaman, Antonino Cianci, Fabio Piccolo, Antonino Cutrupi e Giuseppe Chirico, tutti condannati a 8 anni tranne Piccolo, condannato a 9 anni di reclusione. La vicenda processuale è nata dal racconto della stessa vittima, che ha denunciato gli aggressori, giovani compaesani, che l’avrebbero violentata nell’arco di diversi anni nel paese d’origine, nella frazione San Martino di Taurianova (RC), fin dall’età di 13 anni.
Nella sua requisitoria il pg Cianfarino ha sottolineato come da dieci anni Annamaria Scarfò è stata oggetto del tentativo delle difese degli imputati di scardinarne l’attendibilità. Il pg, invece, ha ricordato che la Scarfò ha sempre raccontato con coerenza le diverse violenze subite da diverse persone, segno questo per il pg che il racconto della vittima è genuino. Conferma delle pene chieste anche dalla parte civile, avv. Rosalba Sciarrone, difensore della parte offesa.
L’avv. Antonino Napoli, difensore di Antonino Cianci, ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito, osservando che la legge in vigore all’epoca dei fatti prescriveva la querela entro sei mesi per tale reato. All’udienza hanno assistito diversi rappresentanti di alcune associazioni, tra cui Libera e Snoq, e il consigliere regionale Tilde Minasi. La Corte ha rinviato l’udienza al prossimo 18 ottobre, per la conclusione degli altri avvocati difensori e per la sentenza.