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MATERA – «Dieci milioni in meno alle imprese del Materano tolti dalla Regione con una delibera del 28 agosto». Confapi Matera attraverso il suo direttore Pasquale Latorre esprime senza riserve la propria amarezza per una decisione che penalizza fortemente i possibili investimenti in attesa e che costituisce un colpo anche sotto il profilo occupazionale.
I 17 milioni disponibili per le imprese e per i progetti in graduatoria sono diventati improvvisamente 7.
Oggi Confapi in prima battuta e poi subito dopo in una nota congiunta tutte quante le organizzazioni datoriali e sindacali chiedono la revoca della delibera del 28 agosto scorso da parte della Regione Basilicata e di riportare i fondi disponibili per le aziende del bando Matera a 17 milioni rispetto ai 7 attuali.
«La politica non finirà mai di stupire. Soltanto in questi giorni si è scoperto l’atto consumato in agosto dalla giunta regionale ai danni delle imprese materane. Dieci milioni di euro, trasferiti dallo “Scorrimento Graduatorie Matera” altrove» si legge nella denuncia delle piccole imprese del Materano.
«Dopo innumerevoli incontri con le associazioni imprenditoriali, finalmente con delibera n. 858 del 16 luglio 2013 la giunta regionale aveva stanziato 20 milioni di euro per consentire lo scorrimento delle graduatorie del “bando Matera-Valbasento”, di cui 2,745 per la graduatoria della Valbasento e 17,259 per quella di Matera, sufficienti per soddisfare gran parte dei progetti di investimento e con interessanti ricadute occupazionali.
Fin qui tutto bene. La sorpresa sopraggiunge il 28 agosto, quando inopinatamente la giunta regionale approva una delibera (n. 1032 del 28 agosto 2013) che sottrae 10 milioni di euro dai 17 della graduatoria di Matera, per trasferirli altrove, precisamente “al supporto di una iniziativa volta alla creazione di un Centro Interdisciplinare per la Cyber Security”».
Confapi sottolinea «la gravità di un atto che suona come uno schiaffo alle imprese materane, la cui voglia di progettualità è stata mortificata da non meglio precisate logiche politiche, giammai tecniche, che nulla hanno a che fare con un’imprenditoria sana che a fatica cerca di uscire dalla crisi più lunga degli ultimi tempi».
A spiegare cosa è successo nelle ultime settimane ed a ricostruire i diversi passaggi è lo stesso Latorre. «In una riunione a Potenza della cosiddetta cabina di regia del luglio scorso era stato deciso di intervenire con i fondi Cipe contenuti nell’accordo di programma quadro per far scorrere la graduatoria del bando Matera-Valbasento tanto che la giunta aveva rafforzato il 16 luglio con una delibera proprio nell’ambito dell’accordo di programma quadro gli interventi di reindustrializzazione e le manifestazioni di interesse».
Poi ad agosto il passo indietro che colpisce le aziende del materano a favore di un’azienda di Maratea che si occupa di implementare le soluzioni innovative per diffondere le tecnologie informatiche e telematiche e lo sviluppo di un’adeguata cultura informatica.
«Noi abbiamo sottolineato lo scotto pagato dalle aziende materane» continua Latorre, «non vogliamo però fare di questa una battaglia di campanile semplicemente perchè non lo è. Qui parliamo di una decisione presa in cabina di regia in presenza di tutte quante le parti regionali e quindi condivisa».
«A questo punto noi ci aspettiamo», continua ancora Latorre, «il passo indietro da parte della giunta che ripristini la situazione originaria. In realtà abbiamo atteso prima di denunciare questa situazione proprio nella speranza che questo passo indietro avvenisse nell’immediatezza, cosa che invece al momento ancora non è successa.
Di sicuro nella prossima cabina di regia che è già stata convocata per parlare della programmazione dei fondi europei 2014-2020 siamo pronti a sollevare come prima questa questione aspettando questo passo indietro necessario».
Stando alle notizie che è stato possibile recuperare sarebbero almeno quattro i progetti industriali che con questi sette milioni di euro si potranno avviare per un input anche sotto il profilo occupazionale di poco inferiore alle cento unità.
In questo tipo di contesto dunque diventa molto facile comprendere come i dieci milioni in più potrebbero garantire almeno il doppio sia degli interventi progettuali e sia dell’aumento dei livelli occupazionali, tra l’altro su progetti già pronti e su imprese che hanno manifestato in passato la volontà di investire e che non aspettano altro che ci siano le condizioni per farlo.
p.quarto@luedi.it
A LUGLIO IL VIA LIBERA A SCORRERE LE GRADUATORIE POI LA RETROMARCIA
Due delibere diverse nel giro di poco più di un mese, tra l’altro in un periodo nel quale c’è anche da considerare la pausa estiva. Insomma in pochi giorni lo scenario è completamente cambiato.
La prima delibera di giunta del luglio scorso approva «lo schema di accordo di programma quadro che rafforza «interventi di reindustrializzazione con contratti di sviluppo a regia nazionale e manifestazione di interesse».
Arrivano dunque circa venti milioni totali di cui poco più di 17 per il bando cosiddetto Matera. Poi dopo poco più di un mese c’è anche il passo indietro della giunta regionale che di fatto decide di stornare quei fondi per destinarli ad una funzione diversa da quella già decisa. Così da 17,259 i fondi per scorrere la graduatoria diventano 7,259 cioè esattamente 10 in meno.
Nella delibera di giunta viene spiegato, inoltre, a chiare lettere che «il finanziamento dell’intervento per il centro interdisciplinare è valutato di importo pari a 10 milioni di euro e trova copertura finanziaria dalla rimodulazione dell’intervento numero 7 cioè scorrimento graduatorie Matera il cui importo viene ridotto da 17.259.000 a 7.259.000».
Insomma una scelta chiara a cui ora viene chiesto un passo indietro, ma in questo momento e con una serie di conti e di obblighi da tenere in considerazione questo passo indietro non sarà affatto semplice da trovare. Questo è almeno quanto temono le aziende del Materano.
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