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POTENZA – E’ di 4.515 euro pro-capite in Basilicata, al 2011, la spesa regionalizzata del bilancio dello Stato con un incremento del 5,3% rispetto al 2010 (4.289 euro pro-capite) dell’1,2% rispetto al 2009. Il dato è contenuto in uno studio realizzato dall’Ufficio Politiche Territoriali della Uil nazionale presentato a Bari in occasione della Fiera del Levante allo scopo di lanciare alcune idee per riqualificare la spesa pubblica, per la crescita e l’occupazione. Secondo lo studio a fronte di una spesa media (Paese) pro-capite regionalizzata di 4.254 euro, ogni cittadino del Nord riceve 3.909 euro, in aumento del 4,1% rispetto al 2009; i cittadini del Centro 4.844 euro, in aumento dello 0,1% rispetto al 2009; mentre i cittadini del Sud ricevono 4.394 euro, con un aumento dello 0,2% nel 2011 sul 2009, ma passando per un andamento, che vede un trend negativo dell’1,3% nel 2010 sul 2009, positivo dell’1,5% nel 2011 rispetto all’anno precedente. Per tornare alla Basilicata, la Uil fornisce un quadro più ampio della spesa regionalizzata di tutte le Amministrazioni Centrali, riferita al 2010: ai 4.289 euro pro-capite (2010) di provenienza del Bilancio dello Stato, si devono aggiungere 4.196 euro pro-capite degli Enti Previdenziali, 192 euro pro-capite di altri Enti, 138 euro pro-capite di Fondi Comunitari e 192 euro di altri fondi per un totale complessivo di 9.007 euro per lucano. “Una riflessione sull’efficace utilizzo delle risorse finanziarie che affluiscono in Basilicata – commenta il segretario regionale della Uil Carmine Vaccaro – è d’obbligo, contestualmente ad una riflessione sullo stato del federalismo fiscale ancora oggi fermo, tranne che, ovviamente sul versante delle imposte e tasse”.
“La proposta centrale della Ul – continua Vaccaro – è quella di un piano per il Sud incentrato sul potenziamento del bonus occupazione giovanile; stage e tirocini; incentivi alle imprese per investimenti; il potenziamento del sistema del credito alle imprese; un piano per rilanciare il settore dell’edilizia con il finanziamento in piccole opere di risanamento degli edifici pubblici (scuole, ospedali), immediatamente cantierabili. Un’ipotesi, condivisa da tutte le parti sociali, e, rilanciata nei primi giorni di settembre, da UIL, CGIL, CISL e Confindustria, con un documento congiunto inviato, oltre che al Governo, anche ai Presidenti delle Regioni. In questa ottica gioca un ruolo fondamentale, soprattutto nel Sud, un diverso e più razionale utilizzo delle risorse ordinarie. E qui, si sfata il “mito”, che vede il Sud assistito con risorse nazionali, che provengono da altre aree”. “L’istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Coesione Territoriale, fortemente voluta dal Ministro Trigilia, da noi condivisa seppur con degli approfondimenti sul suo ruolo operativo – conclude – dovrebbe essere lo strumento principale per risolvere, non solo gli annosi problemi della Governance nell’utilizzo dei Fondi Strutturali Europei, ma anche sede di verifica e monitoraggio dell’integrazione delle risorse ordinarie con quelle europee. In quanto, se nel Mezzogiorno la spesa dei fondi strutturali europei viene impiegata per supplire a minori risorse nazionali – conclude Vaccaro – avremmo sprecato l’ennesima occasione per creare crescita, sviluppo e occupazione”. (ITALPRESS)
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