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MENTRE Repower getta acqua sul fuoco e ridimensiona il risultato del referendum svolto in Svizzera che vieta alle società a partecipazione pubblica, come è la stessa Repower, di produrre energia elettrica utilizzando il carbone, affermando che «la strategia societaria restano invariati», gli ambientalisti portano il pronunciamento della popolazione del Canton Grigione ad esempio anche in Italia. «Il risultato del referendum – affermano Greenpeace, Legambiente e il Wwf – indica una scelta chiara e inequivocabile in direzione di una definitiva rinuncia a investimenti sulla fonte fossile più inquinante». 

E questa situazione «deve tradursi come primo atto nell’immediato ritiro del progetto di costruzione di una nuova centrale a carbone a Saline Ioniche, rifiutato nettamente da istituzioni e cittadini calabresi e, contrariamente a quanto affermato dai suoi sostenitori, ben lontano dall’essere autorizzato». Una presa di posizione che, come accennato, si scontra con quanto asserito dalla stessa Repower, dichiarazioni che per gli ambientalisti «è inaccettabile» nel concretizzarsi quale «tentativo di assorbire la bruciante sconfitta referendaria». Legambiente, per il tramite di Nuccio Barillò della segreteria regionale, rincara la dose affermando che «non è più tempo d’ambiguità, Repower prenda atto della volontà popolare ritirando il progetto o riconvertendo l’investimento mediante il coinvolgendo degli altri partner e con il consenso indispensabile di istituzioni e popolazioni, puntando a Saline come in Svizzera sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica». 
In particolare per gli ambientalisti «sarebbe irresponsabile insistere ulteriormente nel tentativo di forzare la mano, come è stato fatto finora, per la fase autorizzativa, attraverso numerose violazioni di leggi rilevate dalla stessa Corte dei Conti che saranno valutate grazie anche a numerosi ricorsi al Tar del Lazio, tra cui quello della Regione Calabria e quello delle associazioni ambientaliste». In conclusione, «dal piccolo cantone svizzero – secondo gli ambientalisti – insieme a una testimonianza di civiltà e a una benefica ventata di energia pulita è venuta una lezione anche al governo italiano per lasciarsi alle spalle il retaggio del carbone, vecchio e inquinante, e sostenere con convinzione la rivoluzione energetica delle rinnovabili e dell’efficienza».
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