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POTENZA – Sono complessivamente 319 mila le ”card carburante” – le tessere che permettono di ottenere il ”bonus benzina” destinato ai patentati lucani in relazione alle estrazioni petrolifere – attive in Basilicata, a cui vanno aggiunte settemila domande presentate da chi ha conseguito da poco la patente di guida, e le tremila inviate per la prima volta per la terza annualità del bonus.
I dati, emersi durante un incontro nel ministero dello Sviluppo economico – sono stati resi noti stamani dal segretario regionale della Cisl, Nino Falotico, dal segretario provinciale di Potenza, Vincenzo Telesca. La vicenda riguarda l’accreditamento della seconda annualità del Bonus (140,25 euro) che avrebbe dovuto concludersi entro lo scorso 7 febbraio, e alcuni problemi legati all’invio delle card: l’Adiconsum ha incontrato i rappresentanti del Ministero e delle Poste, per chiedere il completamento delle procedure, “che dovrebbero chiudersi entro la fine dell’anno per i ricorrenti”, ha spiegato Telesca. La seconda annualità fa riferimento alla quantità di barili estratti nel 2011 in Basilicata.
L’Adiconsum ha offerto consulenza a circa 300 persone che hanno presentato un ricorso per il mancato ottenimento del credito. Le segnalazioni sono complessivamente 40 mila (di cui 30 mila hanno effettivo diritto al bonus secondo i controlli effettuati). Falotico ha espresso “un giudizio negativo su Poste italiane e su come ha gestito la vicenda, con molti disservizi e un carico eccessivo di lavoro caricato sugli sportellisti”. Il segretario della Cisl, ricordando che “il prossimo bonus dovrebbe essere notevolmente inferiore a 140 euro, pari a poco più di 30 euro rispetto ai 190 inizialmente previsti, poichè il fondo va diviso con liguri e veneti”, ovvero le aree in cui si trovano depositi di stoccaggio, e che – secondo una decisione del Consiglio di Stato – avrebbero diritto al bonus. A questo punto, “la Cisl ha chiesto un intervento dei parlamentari lucani – ha concluso Falotico – e chiede che il bonus che resta sia trasformato in un fondo sociale a favore dei nuclei familiari in precarie condizioni economiche”. (ANSA)
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