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Le primarie di coalizione in Basilicata (quattro candidati al ruolo di presidente della Regione) sono state in realtà una sfida a due, tutta interna al Pd. Marcello Pittella, vicepresidente uscente della giunta regionale, da un lato. Piero Lacorazza, presidente della provincia di Potenza, dall’altro.
Un lungo testa a testa nel corso dello scrutinio ha rafforzato l’idea che gli unici dati interessanti da cercare e condividere fossero quelli relativi allo scarto tra i due.
Pittella ha vinto dopo un paio di riconteggi delle schede. E dopo diverse ore in cui entrambe le squadre giuravano di aver vinto, per poco, ma di aver vinto. Un errore sulla trasmissione dei dati dal Comune di Montalbano ha tradito lo staff di Lacorazza: neanche il tempo di un applauso liberatorio e qualche tweet di timida esultanza, da dover ammettere l’errore nei dati e, quindi, la sconfitta elettorale.
Nel frattempo, tra comitati, redazioni e la comunità si era sviluppato un intenso scambio di numeri e informazioni di contesto. Al fatto che su Twitter certi dati circolino prima che sui canali mainstream di informazione siamo ormai abituati. Ma vale sempre la pena, credo, osservare quello che accade. Ho provato a riassumerlo in uno Storify: Primarie in Basilicata/il caos dello scrutinio.
Ecco quello che mi sono detta osservando il flusso di tweet e post circolati sul risultato delle primarie lucane.
- Nel caos durato diverse ore in cui entrambi i candidati erano convinti di essere in testa, il racconto migliore veniva fuori incrociando i messaggi di profili abituati allo spazio sociale digitale.
- L’hashtag utilizzato nei tweet (ognuno dei due candidati ne ha scelto uno per fissare la campagna elettorale) era, per esempio, un buon indizio rispetto al fronte da cui stava arrivando il singolo dato. Alcuni giornalisti hanno poi usato convenzioni o sono stati attenti a spiegare si trattasse ancora di dati provvisori. Una prima scrematura rispetto al flusso generale.
- In una competizione elettorale non istituzionale, i dati sui risultati arrivavano da rappresentanti ai seggi, dai comitati, secondo uno screening e la raccolta sul territorio fatta dalle singole macchine messe in piedi dai candidati. Dovendo scegliere a chi dare credito, molto fa la selezione personale sulla credibilità e la reputazione dei profili che seguiamo in rete. Io ho il mio pacchetto di affidabili.
- È stato importante e divertente seguire lo scambio intenso che si è sviluppato tra giornalisti, militanti, politici e osservatori durante il caos dello spoglio. L’ironia, la frequenza, le rettifiche, le domande, le menzioni stanno lì a ricordare continuamente che va bene la velocità, ma verifica e responsabilità vengono prima, soprattutto se si vuol fare un servizio alla comunità a cui parliamo.
- È stato un peccato che l’account ufficiale del Pd di Basilicata o quello nato proprio per queste primarie siano rimasti muti per tutta la giornata.
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