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QUEL progetto al quale in tanti hanno lavorato, che ha un suo logo riportato su magliette, spille e gadget, da ieri è palpabile, anzi consultabile su carta (per qualcuno anche in formato digitale).

Il dossier per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019 è stato illustrato ai componenti del consiglio di amministrazione i quali,  a loro volta, hanno suggerito ulteriori elementi per completarne l’identità.

Il 18 settembre avverrà ufficialmente il passaggio alla commissione che esamninerà le candidature e nelle cui mani questo materiali è destinato a finire.

Al sesto piano del Comune ieri il sindaco di Matera, Adduce, il presidente della Provincia Stella, il presidente uscente della Regione Vito de Filippo, il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza e il sindaco di Potenza Vito Santarsiero si sono incontrati aprendo una giornata interamente dedicata a questa sfida che ora, quando il fattore tempo diventa ancora più determinante, si fa forte, a ritmo sostenuto.

Spiega il sindaco Adduce: «E’ stato  un lavoro molto serio e articolato e il risultato credo sia buono. Il documento, pur con qualche rischio, è stato inviato anche a tutti i consiglieri comunali.

D’altronde non dobbiamo dimenticare che questa è una gara. Siamo al rush finale con un ulteriore approfondimenti previsto nei prossimi giorni. Ci sono le premesse perchè Matera sia ben posizionata. Come per le vicende elettorali, il sostegno del presidente De Filippo e della Provincia di Potenza ci hanno sempre seguiti anche dal punto di vista concreto.

La giunta regionale si appresta a deliberare il programma finanziario che darà un sostegno molto importante a tutta l’operazione».

Gli fa eco  Vito de Filippo: «E’ un progetto che abbiamo condiviso dall’inizio. E’ una linea, quella culturale, molto importante.

La differenza fra la nostra candidatura e quella di altre regioni, sia legata alla costruzione di una sinergia della comunità regionale. E’ questa la specificità della nostra esperienza, credo che non solo in Italia ma anche tra i sistemi territoriali più ampi in Europa, non si sia stati uniti su una candidatura. In genere si presenta la città, invece per noi credo sia questo l’elemento di forza. D’altronde la sintesi culturale di Matera rappresenta l’anima della Basilicata e del Mezzogiorno.

C’è poi un lavoro tra amministrazioni che hanno lavorato trovando risorse importanti. Ci sono ingredienti che ci fanno ben sperare».

Piero  Lacorazza conia un nuovo slogan: «Matera 2019 è Basilicata 2019. Mi verrebbe da dire, anzi, che parliamo di Lucani 2019. In qualche circostanza questo obiettivo mi ricorda Scanzano. La politica, la classe dirigente e il popolo possono avere lo stesso obiettivo. Matera 2019 non è una medaglia ma un modo di governare, di essere, di cambiare la regione».

L’omologo materano, il presidente della Provincia Franco Stella: «La connotazione regionale dalla candidatura è stata sottoscritta dalla Provincia che  si è impegnata anche economicamente e spinto fortemente per il coinvolgimento del Comune  e della Provincia di Potenza. Siamo  i soggetti promotori dell’iniziativa e tengo a ricordare che è l’unica candidatura che ha il supporto di tutti gli enti. Con  questa candidatura ci giochiamo molto  e ci auguriamo che tutti gli enti supportino con azioni positive e consequenziali questo aspetto. Sono convinto che oggi verrà approvato un dossier che contiene spunti di tutti noi. Certo si può migliorare e arricchire, ma deve essere un punto di partenza, non di arrivo».

Il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero sottolinea: «L’unione di tutti per questa candidatura caratterizza la scelta di Matera 2019 che affonda le sue potenzialità nelle caratteristiche storiche, artistiche e culturali della città ma che si caratterizza sempre più nella candidatura di un’intera regione che coglie questa occasione per favorie lo sviluppo dell’intero territorio regionale, dalla storia e di una potenzialità culturale che ha la sua punta avanzata a Matera ma che trova spazio anche in tutto il territorio».

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