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CATANZARO – Un omicidio riconducibile alla criminalità organizzata e ai suoi equilibri interni. Legato probabilmente anche alle vicende passate della vittima che aveva scontato una condanna a 25 anni per il delitto di un imprenditore, senza dimenticare i rapporti con le cosche Gallico e Condello. E’ questo il quadro che emerge intorno all’omicidio di Luciano Merlino, il quarantaseienne freddato ieri sera a Girifalco (Catanzaro) a colpi d’arma da fuoco. Un omicidio eclatante per le modalità, commesso in pieno centro, poco dopo le 19 e con tantissima gente che stava tranquillamente passeggiando per le vie cittadine. I killer non hanno avuto remore: sono arrivati a bordo di una motocicletta e hanno esploso un intero caricatore di pistola calibro 7,65. Quindi sono fuggiti nel parapiglia generale. I carabinieri della Compagnia di Girifalco e del Reparto operativo provinciale, che conducono le indagini, hanno avviato una serie di accertamenti con i quali si è voluto intanto “fotografare” la situazione al momento dell’omicidio, ascoltando testimoni e verificando gli spostamenti di personaggi sospetti o comunque legati alla criminalità organizzata. I militari dell’Arma stanno anche verificando con chi si trovasse Merlino al momento della sparatoria. I precedenti del quarantaseienne fanno propendere verso un delitto maturato in ambienti reggini, visti sia la condanna che l’uomo ha scontato per omicidio, sia le inchieste che lo hanno inquadrato tra i personaggi vicini alle cosche Gallico e Condello. Tuttavia, al momento nulla viene lasciato al caso. Al vaglio degli inquirenti c’è anche l’ipotesi di nuovi legami e nuovi intrecci, compresi gli equilibri già fragili che interessano tutta l’area del catanzarese dove la vittima viveva oramai da anni.
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