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MIGLIONICO – Un pomeriggio intero di strazio. E’ uscita solo dopo le 19 dalla cattedrale di Miglionico, la bara bianca di Antonio Ragone, falciato lunedì sera a soli 14 anni da un’auto in corsa, mentre con il cugino Mario percorreva in bicicletta la circonvallazione di Pomarico.

Una partecipazione corale al dolore straziante dei genitori, che hanno accompagnato il feretro da contrada “Indinningolo”, dove abitano e gestiscono un’azienda agricola. Oltre mille persone hanno riempito la cattedrale ed il piazzale antistante, partecipando all’omelia di don Giuseppe Tarasco, che durante la messa è voluto rimanere non sul pulpito, ma direttamente vicino al feretro ed ai genitori, comprensibilmente distrutti dal dolore.

Il corteo funebre è arrivato in chiesa intorno alle 16.30, per uscirne solo tre ore dopo al termine delle condoglianze. Quasi a testimoniare il dolore di un’intera comunità, anzi due, visto che ha partecipato anche Pomarico, alla tragedia che ha colpito la famiglia Ragone. Il sindaco di Miglionico, Angelo Buono, ha proclamato il lutto cittadino, mentre il collega di Pomarico, Giuseppe Casolaro, ha mantenuto le bandiere a mezz’asta per tutta la giornata.

Davanti la cattedrale, a seguire il feretro, c’erano tutti gli amici ed i compagni di scuola di Antonio, con le mamme e le maestre. In grembo cuscini bianchi e fiori altrettanto candidi, con tanti palloncini bianchi e la scritta “ciao Antonio”, mentre su uno striscione campeggiava la scritta: “Nessuno muore finchè è nel cuore di chi lo ama – E tu Antonio  per noi non morirai”.

A loro, agli amici e compagni del 14enne, il commovente compito di leggere alcune poesie, dedicate al ragazzino scomparso tragicamente. Poi le hanno stampate su di un manifesto, affisso nelle vie centrali di Miglionico.

Antonio si faceva amare da tutti proprio per la sua vitalità. Avrebbe frequentato il  1° anno delle superiori a Matera, all’Istituto Agrario. Ieri non ha partecipato il cuginetto Mario Campagna, 13 anni, sottoposto a un delicato intervento chirurgico per le fratture riportate nel violento impatto con l’auto. E’ fuori pericolo, ma non fa che chiedere di Antonio, con il quale pochi istanti prima aveva allegramente seguito una partita di calcetto. Antonio frequentava assiduamente la parrocchia, che ieri gli ha dato l’estremo saluto prima della tumulazione, avvenuta nel cimitero cittadino e non a Pomarico, città di origine dei genitori dove vivono i nonni, come si era detto in un primo momento. Sul fronte delle indagini, coordinate dal pm Rosanna De Fraia, i carabinieri della Stazione di Pomarico hanno sequestrato entrambi i mezzi coinvolti, mentre il magistrato indaga per omicidio colposo il conducente dell’auto che ha investito i due ragazzini. Forse si ipotizza una manovra azzardata, o forse l’alta velocità, tra le probabili cause della tragedia, che ha spento un’altra giovane vita. La quinta in appena 20 giorni in Basilicata.

a.corrado@luedi.it

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