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ROSSANO (Cosenza) – Continua l’assemblea permanente all’interno del palazzo di giustizia di Rossano, nel corso della quale il presidente del comitato pro-Tribunale, l’avvocato Maurizio Minnicelli, ha informato i presenti che, di concerto con il Consiglio dell’Ordine degli avvocati e le autorità politiche locali, è stata inoltrata “diffida stragiudiziale per l’annullamento/revoca della determina di settore n.265 del 26/8/2013”. L’atto è stato inviato con urgenza e per le vie brevi al responsabile settore lavori pubblici del Comune di Castrovillari ingegnere Pasquale Risoli; alla responsabile del procedimento ingegnere Roberta Mari; e, per conoscenza, al sindaco del Comune di Castrovillari Domenico Lo Polito, alla ditta Abaca, alla dottoressa Caterina Chiaravalloti, presidente del Tribunale di Castrovillari, al Ministero della Giustizia. Con l’atto stragiudiziale si denuncia formalmente la irregolarità della gara d’appalto relativa al trasloco del Tribunale di Rossano e del Tribunale di Castrovillari presso il nuovo palazzo di giustizia. Infatti, mentre nell’articolo 2 del bando di gara sono previste, tra l’altro, la disinstallazione e la reinstallazione, da parte di tecnici specializzati di tutte le apparecchiature informatiche esistenti in quei due siti, la ditta Abaca unica partecipante alla gara ed aggiudicataria della stessa, a mezzo della determina comunale n.265 del 26/8/2013 ha specificato chiaramente nella propria offerta del 23/8/2013 che “per quanto riguarda i server e gli archivi rotanti elettrici e robotizzati nel prezzo succitato è incluso solo il trasporto, resta a vostro carico lo smontaggio e il rimontaggio degli stessi”. 

È evidente che in tal modo si è violato il principio di correttezza nonché la libera concorrenza, essendosi mutate le regole del gioco in un momento successivo e con l’interlocuzione di una sola impresa. La Stazione appaltante ha sottovalutato l’importanza del servizio utilizzando un sistema di affidamento del tutto approssimativo e per niente garantista. Di conseguenza è stata chiesta la revoca immediata della determina portando a conoscenza del contenuto della diffida anche il sindaco e il presidente del Tribunale di Castrovillari. Naturalmente, ove in via di autotutela il dirigente del settore Lavori pubblici e il responsabile del procedimento non procedessero a revoca immediata della suddetta determina, il comitato si terminerà a denunciare l’accaduto sia all’autorità penale sia a quella contabile per ogni eventuale determinazione del caso, sempre e comunque a tutela della legittimità degli atti e degli interessi collettivi.
Tutto questo mentre prosegue lo sciopero della fame e nessuno ha intenzione di sospendere la protesta che dura ormai da giorni. Martedì il Consiglio dei Ministri potrebbe decidere sul futuro del presidio. 
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