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BOTRICELLO (Cz) – Avevano preparato tutto in ogni minimo dettaglio.

Dall’appartamento collocato in un villaggio turistico di Botricello (Cz), fino alle precauzioni messe a disposizione prima dei rapporti. E poi c’era lei: una ragazzina poco più che diciassettenne. Una ragazzina che, però, ha deciso di collaborare con i carabinieri. Di raccontare la sua storia. E dire basta a quella vita che le era stata quasi “imposta”.

Per questo motivo i carabinieri della locale stazione guidati dal comandante Natale Malagrinò e i militari della Compagnia di Sellia Marina al comando del capitano Giovanni De Nuzzo, hanno notificato due provvedimenti di fermo a carico di due persone. Un uomo e una donna di origini romena, l’uomo è residente a Pisticci, accusati di aver favorito la prostituzione di una ragazza minorenne di 17 anni.

In particolare, il provvedimento, firmato dal sostituto procuratore Valeria Biscottini, ha riguardato I.C., 31 anni, residente a Pisticci (Matera) ma domiciliato a Botricello, e A.A.G., 23 anni, domiciliata nella cittadina ionica. Erano stati i militari dell’Arma ad avviare le indagini e scoprire il presunto giro di prostituzione. Ma decisiva, per la svolta all’inchiesta, si è rivelata la collaborazione della ragazza minorenne.

È stata lei, infatti, a descrivere agli inquirenti cosa accadeva realmente in quell’appartamento. Ha raccontato l’inizio della storia. E che quando viveva a Lamezia Terme era stata avvicinata dal trentunenne. I due hanno iniziato la conoscenza. Fino a quando, un giorno, l’uomo sarebbe riuscito a convincerla dei propri sentimenti d’affetto. Magari la ragazza sognava una vita insieme. Al punto da prendere la decisione importante di lasciare la Casa famiglia in cui era ospite. Ma l’arrivo a Botricello, per la ragazza, si trasforma nell’inizio di un incubo. Qui, infatti, avrebbe raccontato la ragazza, le sarebbero stati ritirati i documenti e subito dopo sarebbero partiti gli incontri. Tutto avrebbe avuto inizio nel mese di maggio 2013. Da maggio fino alla serata di giovedì scorso, quando è stato compiuto il blitz da parte dei carabinieri.

Secondo la ricostruzione delle accuse, infatti, i due avrebbero ospitato la minore. Per poi portargli i clienti, con i rapporti che si sarebbero consumati all’interno di quell’appartamento situato nel villaggio turistico. Secondo quanto raccontato dalla minore, infatti, in media sarebbero stati tre i clienti che era costretta ad incontrare giornalmente. Per lo più anziani, che avrebbero pagato dai 50 ai 100 euro per ogni prestazione sessuale. I soldi venivano poi consegnati ai due romeni, che avrebbero lasciato alla giovane il denaro per le sigarette e per l’acquisto di prodotti alimentari. Ma non è finita qui. All’uomo, I.C, è  contestato un episodio di cessione di marijuana. Nel corso della perquisizione nell’appartamento, i carabinieri hanno rinvenuto diverse scatole di preservativi. Fin qui la ricostruzione dell’accusa, mentre, per le due persone la possibilità di difendersi dalle accuse nel corso dell’interrogatorio di garanzia, che sarà fissato davanti al giudice del Tribunale di Catanzaro per la convalida del fermo.

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