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METAPONTO – Chi occupa lo spazio dedicato al lido per il salvamento sul litorale metapontino?
Se lo chiedono gli attivisti di “Sos costa jonica”, che attraverso il portavoce Pino Passarelli, denunciano una probabile irregolarità che si consumerebbe sul già risicato lido di Metaponto.
«Non avendo avuto nessuna risposta pubblica alle domande fatte precedentemente (circa l’erosione e la sabbia mai collocata a Metaponto ndr), torniamo sull’argomento con qualche spunto in più.
Andando sul sito Basilicatanet, digitando prima Attività produttive e poi Demanio Marittimo, si può scaricare il Piano dei Lidi approvato dalla Giunta regionale con la delibera numero 1667 del 8 ottobre 2010 e pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata numero 45 del 1 novembre 2010.
Come si può vedere dalla cartina del Lido di Metaponto, in zona destra del canale idrovora è prevista un’Area attrezzata salvamento con Servizio balneare collegato e non è prevista la posa ombrelloni.
Sarebbe interessante sapere, a questo punto ,se è cambiato il Piano dei lidi, che tipo di concessione è stata rilasciata dalla Regione alla Società Nazionale di Salvamento e, se non è cambiato il Piano dei lidi, perché è stato realizzato un chiosco-bar con servizio ombrelloni, pedalò, ecc.
Per ciò che riguarda il servizio di salvamento nelle spiagge libere, non siamo riusciti a ricavare nessuna notizia su Basilicatanet.
Ci è stato riferito che quest’anno non sono stati notati, a differenza degli anni precedenti, i volontari che presidiavano, con lunghe passeggiate lato Basento e lato Bradano, la spiaggia di Metaponto.
Sono stati invece posizionati, in alcuni stabilimenti balneari, delle colonnine Sos Salvamento (tipo quelle che si trovano in autostrada) da azionare in caso di pericolo.
Colonnine del genere -prosegue Passarelli- secondo logica, dovrebbero essere posizionate nelle spiagge libere; anche perché gli stabilimenti balneari hanno già il servizio salvamento con i propri bagnini, e, oltre alle colonnine Sos, dovrebbe essere presente anche una cartellonistica per informare il turista della presenza del servizio di salvamento e su come comportarsi in caso di pericolo.
Nelle spiagge libere sono presenti invece solo dei cartelli, posizionati meritoriamente dal Comune di Bernalda, con avvisi sulla balneazione.
Sarebbe utile sapere se per il servizio di salvamento nelle spiagge libere sono stati erogati contributi pubblici e, in caso affermativo, cosa prevedeva tale servizio.
Attendiamo fiduciosi risposte a queste semplici domande da parte degli uffici regionali e comunali preposti.
Sarebbe interessante sentire anche il parere dell’associazione degli operatori turistici di Metaponto in merito».
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