SELLIA MARINA – La foto di Matteo campeggiava ovunque. “L’angelo”, come hanno deciso di chiamarlo i suoi amici, è diventato il protettore di tanti altri giovani. Perché, come ha denunciato il parroco, don Giuseppe Cosentino, “Matteo deve essere l’ultimo”. Alle tante croci disseminate sulla strada statale 106 se ne è aggiunta un’altra. Quella di un dodicenne falciato da un suv lanciato a folle velocità. Ucciso mentre alle 7,30 del mattino aiutava i nonni e la mamma nel negozio di frutta di famiglia. Per lui era un gioco, che però si è trasfromato in tragedia.
Per questo c’era rabbia mista a commozione ai funerali di Matteo Battaglia che si sono tenuti oggi a Sellia Marina, nella piazza del paese. In migliaia hanno voluto salutare quel ragazzino vispo e allegro, come si vede in tutte le sue foto. C’era tutta la comunità della cittadina ionica, ma anche tantissima gente dei paesi vicini e tanti che hanno voluto rendere l’ultimo saluto al bimbo pur non conoscendolo. Tante anche le autorità presenti, a partire dal comandante della Legione Carabinieri Calabria, il generale Adelmo Lusi, i vertici delle forze dell’ordine, i sindaci (tra i quali quello di Sellia Marina, Giuseppe Amelio, e di Catanzaro, Sergio Abramo).
Tanti simboli per il saluto a Matteo. “Un arrivederci”, come ha detto don Giuseppe. Ed è stato il sacerdote, nella sua omelia, a rivolgersi direttamente alle tantissime autorità presenti per denunciare l’insicurezza di quella strada che ha poco di europeo. “Da sei anni che siamo parroci in questo paese – ha detto – abbiamo istituito una messa per i giovani vittime della strada statale 106. Vi esortiamo, tutti, perché Matteo possa essere l’ultimo”. Un grido di dolore perché possano essere adottati interventi concreti di messa in sicurezza. Quindi, da parte del parroco, un appello anche alla comunità: “Non doveva succedere, ma è successo. Ed allora cosa bisogna fare ora? La prima risposta è la rabbia, il giudizio, la condanna, ma questo non cambia la storia. Ed allora c’è bisogno di silenzio e preghiera”. Il sacerdote ha aggiunto: “Matteo sarà l’angelo custode del nostro oratorio parrocchiale. Sellia Marina, in questi giorni, ha dimostrato maturità, compostezza e compattezza. Staremo vicini alla famiglia di Matteo e lui ci attenderà in paradiso”. In piazza tanti palloncini e nastri, con i colori celeste, bianco e oro. “Celeste – ha detto don Giuseppe – come un bimbo che nasce; bianco come la purezza di Matteo e oro perché ora lui è in paradiso, come segno di divinità”.
Tanti anche gli striscioni affissi in ogni angolo, tutti con il volto di Matteo. Quindi i suoi compagni di scuola, con indosso una maglietta bianca e una rosa bianca in mano. Sono stati alcuni di loro a regalare un messaggio per Matteo e per la sua famiglia, al termine della funzione. “Abbiamo trascorso insieme giornate bellissime – ha detto uno di loro – ora siamo tutti tristi, ma sappiamo che sei diventato l’angelo più buono del paradiso”. Poi il messaggio di una maestra, che ha letto la lettera della classe di Matteo: “Continui a vivere in mezzo a noi – ha detto – con il tuo sorriso che ci ha insegnato a vivere con gioia. Lassù sarai la stella più luminosa”. Una colomba bianca, liberata in cielo, ha simboleggiato il volo di Matteo in paradiso, tra gli applausi e le lacrime di almeno quattro mila persone. Ai genitori di Matteo e al fratello Salvatore, l’intera comunità ha donato la statua di un angelo come testimonianza dell’affetto e della presenza di Matteo. Tanti simboli a rappresentare l’abbraccio che tutti hanno voluto donare alla famiglia. Tutti in lacrime. Tutti convinti che qualcosa dovrà pur cambiare.
LA FAMIGLIA. Attraverso l’avvocato di fiducia Piero Granata, le famiglie Battaglia e Frangipane, considerata la grande solidarietà dimostrata dalla comunità di Sellia Marina, hanno voluto ringraziare attraverso gli organi di stampa “tutti coloro che, sia istituzioni che cittadini, in questi tristi giorni hanno voluto dimostrare il loro affetto, la loro vicinanza e la loro solidarietà in questo momento di profondo dolore per la scomparsa del piccolo Matteo”. “Siete stati in tantissimi a prendere parte all’ultimo saluto del nostro Matteo. E’ stato impossibile salutarvi e ringraziarvi tutti uno per uno. Cogliamo, adesso, l’occasione – è scritto nella nota – per porgervi il nostro grazie e sottolineare la grande vicinanza e la forte solidarietà dimostrata. Grazie a tutti”.