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POTENZA – Non sempre arrivare prima è un vantaggio. In alcuni casi, infatti, fare tutto in tempi brevi «per evitare di ritrovarsi all’ultimo minuto a fare la domanda on line con il sito intasato», può portare a gravi conseguenze.

E così Monica – usiamo un nome di fantasia per proteggere la sua privacy – ha pagato con una bassa posizione in graduatoria la sua solerzia. Sì, perché probabilmente lei è stata tra le prime a presentare la domanda per l’ultimo (in ordine di tempo) concorso a cattedra. L’avviso, infatti, viene pubblicato sul sito dell’Ufficio scolastico regionale lo scorso 6 ottobre. Già il 10 Monica ha compilato la domanda e inviato tutto correttamente. «E infatti – spiega – mi è arrivata una mail di conferma dell’avvenuta ricezione. Tutto compilato correttamente».

A quel punto Monica non si preoccupa più di andare a guardare il sito dell’Ufficio scolastico. Perché avrebbe dovuto? «Io la domanda l’avevo già compilata. E questo per non trovarmi in affanno all’ultimo momento. La procedura, infatti, è un po’ farraginosa e siccome in passato mi sono ritrovata a fare queste domande all’ultimo minuto con tutta una serie di difficoltà di connessione, mi ero ripromessa stavolta di fare tutto subito».

Detto fatto. Si fa il concorso e poi si aspetta. Solo che poi, quando la graduatoria esce, Monica si ritrova in una posizione assai bassa. Si accorge, con grande sorpresa, che non sono stati valutati – quindi non hanno fatto punteggio – né la laurea, né un master e neppure una pubblicazione.

«E vada anche per il master e la pubblicazione, che sono a discrezionalità della Commissione, ma che non mi avessero dato alcun punto neppure per la laurea, no. E così sono andata a chiedere spiegazione direttamente all’Ufficio scolastico regionale».

E lì Monica scopre che quel suo essere eccessivamente pronta a rispondere all’Avviso era alla base del problema. Sì, perché dopo quello del 6 ottobre, sul sito ne era uscito un secondo il 22 ottobre. E in quel secondo avviso c’era un’integrazione alla precedente documentazione richiesta. C’era un modulo in cui si dovevano inserire tutti i titoli in proprio possesso. Un modulo di cui Monica nulla sapeva e che, quindi, non ha compilato. Ed è per questo che non risulta avere laurea, master e pubblicazione. L’unico titolo a far punteggio è il diploma di maturità.

«Quando ho compilato la domanda – racconta – oltre a quello con i dati anagrafici c’era anche un altro modulo denominato “Scheda aspiranti docenti”. Ed è lì che io ho inserito i miei titoli. Mi sembrava fosse proprio quello lo spazio idoneo. E invece no. Quella scheda – ho scoperto successivamente – non serviva assolutamente a nulla. Perché l’abbiano messa sul sito io non lo so. Ma inserire lì i titoli ha comportato la loro non valutazione. Ed è un problema che hanno avuto solo quelli che hanno presentato la domanda prima del 22 ottobre. Quelli che si sono ridotti all’ultimo minuto si sono trovati sul sito direttamente anche il modulo per la presentazione dei titoli e, alla fine, in graduatoria stanno certamente meglio di me».

E ora cosa succede? Succede che nei primi giorni di agosto viene pubblicata la graduatoria definitiva. E questo ora rappresenta un secondo grave problema, «perché in altre regioni hanno pubblicato prima le graduatorie provvisorie proprio per eventuali ricorsi. L’errore di trascrizione – umano, spesso involontario – è possibile. Si dà così all’aspirante docente la possibilità di presentare un ricorso amministrativo. Qui no, si pubblica direttamente la graduatoria definitiva e questo significa che ora chi si trova nelle mie condizioni dovrà necessariamente presentare ricorso al Tar».

E questa operazione ha dei costi altissimi: c’è una tassa di 600 euro più le spese per l’avvocato. E chi è precario della scuola spesso non li ha questi soldi. Si scoraggia e non presenta ricorso. La graduatoria definitiva, quindi, mette “definitivamente” la parola fine su tutti gli errori.

«Quello che  mi chiedo è se è possibile cambiare le carte in tavola a giochi già aperti. Io ho presentato subito la domanda anche per non fare andare in tilt il sito dell’Ufficio scolastico, ma poi non avrebbero dovuto avvisarmi dei cambiamenti? Non avrebbero dovuto mandarmi una comunicazione in cui mi avvisavano che era necessario integrare la mia domanda? E invece non ho ricevuto nulla. Ho scoperto quanto era successo solo quando sono state pubblicate le graduatorie».

Un errore che ora Monica pagherà molto caro, perché quel punteggio in graduatoria la penalizzerà quest’anno e presumibilmente anche negli anni successivi. E tutto per aver voluto essere precisa.

a.giacummo@luedi.it

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