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BIANCO (RC) – «Stiamo valutando di chiudere il nostro centro commerciale e andare via da Bianco per trasferirci in Canada in quanto da circa 25 anni la nostra famiglia subisce atti vandalici di ogni genere». Lo affermano Pietro, Colomba, Beatrice, Francesca ed Emanuele Bonfà, subentrati al padre Damiano, nella proprietà dei grandi magazzini che gestiscono a Bianco, nella Locride.
A spingere i titolari della struttura commerciale verso la decisione di trasferirsi nel Nordamerica (hanno tutti la doppia cittadinanza italiana e canadese) è stata, secondo quanto spiegano in una lettera con in calce tutte le loro firme, un’aggressione subita dal padre Damiano Bonfà: «Lo scorso 16 agosto – scrivono – è stato preso a calci e pugni proprio di fronte all’edificio che ospita il centro commerciale. Solo grazie a un miracolo del Signore e per l’intervento di alcune persone sono stati evitati guai peggiori».
L’anziano, riportano i figli, a seguito delle ferite riportate è finito in ospedale da dove è stato dimesso mercoledì scorso. L’episodio non è il solo accaduto alla famiglia Bonfà negli ultimi anni. «Circa quattro anni addietro – racconta ancora la lettera – ignoti hanno appiccato il fuoco alle nostre abitazioni e ci siamo salvati anche in quell’occasione per puro miracolo e grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco. E ancora: nell’agosto del 2012 i ladri hanno portato via merce del valore di 50 mila euro».
La famiglia Bonfà aggiunge nella missiva di avere incontrato il comandante dei carabinieri della Compagnia di Bianco «per manifestare – spiegano – le paure per l’incolumità nostra e delle nostre famiglie. Tutti noi siamo cittadini canadesi in quanto nostro padre è vissuto in Canada per diversi anni. La nostra valutazione di chiudere il Centro commerciale – concludono i Bonfà – è giustificata dal fatto che possiamo spostarci per lavorare in Canada in qualsiasi momento”»
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