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L’evento estivo per eccellenza ha mostrato la chiusura, impossibile da non notare, del Castello Tramontano. In attesa del nuovo bando per la gestione che l’assessore comunale Alberto Giordano aveva annunciato per settembre e che entro la fine dell’anno potrebbe consentire di affidare la struttura è stato opportuno verificare quali sono le reali condizioni del Castello, i lavori in corso, i motivi della chiusura e le possibilità di trovare un gestore che possa davvero occuparsene in futuro.
Per questo “il Quotidiano” ha voluto parlare con Giuseppe De Rosa responsabile cittadino del Fai che ha avuto la possibilità di gestire il Castello per quattro uscite nell’ultima primavera e poi con l’ingegner Mario Maragno della Soprintedenza che ha chiarito i motivi che impediscono, o meglio impedirebbero, di usufruire a pieno della struttura e che non permettono al momento di poterla aprire ai cuorisi, ai turisti ed agli stessi materani che numerosi sono accorsi nello scorso maggio ed aprile.
«Noi siamo interessati eventualmente in futuro e a condizioni accessibili a gestire la struttura» ha confermato Giuseppe De Rosa, «dovremo tenere ben presenti gli aspetti economici di un simile passo soprattutto per quanto attiene al personale da adoperare ma comunque stiamo lavorando per preparare un progetto di gestione in modo da essere pronti nel momento in cui sarà pronto il bando.
Un business plan per i ragazzi anche delle scuole in modo da conoscere a pieno la città e in particolare il Castello. 
I risultati ottenuti ad esempio nei mesi di aprile e maggio in questo senso ci aiuta e ci conforta a fare questo passo.
I motivi della chiusura? 
Sono motivi di sicurezza che non ci hanno permesso, essendo i lavori ancora in corso, di poterla aprire se non dopo le dovute autorizzazioni che non sono nemmeno semplici da ottenere. 
Nei mesi scorsi una cinquantina di ragazzi della parrocchia di San Giovanni battista hanno potuto visitare il sito ma per farlo abbiamo dovuto chiedere a Soprintendenza e  Comune di autorizzarci a farlo. 
Esistono motivi specifici che finora hanno impedito di poter continuare in quel lavoro che avevamo avviato».
Per capire esattamente quali sono questi motivi utili le parole dell’ingegnere della Soprintendenza Mario Maragno che si sta occupando direttamente dell’intervento e che ha spiegato: «io personalmente sono favorevole ad aprire questi siti che hanno un interesse turistico anche quando i lavori non sono stati ancora completati. L’importante è che vengano rispettate le diverse indicazioni e in maniera particolare garantita la sicurezza per coloro che entrano. 
Ad esempio l’impianto elettrico ancora manca, c’è quello del cantiere e i lavori da fare, per altri 400.000 euro, lasciano una serie di elementi tipici di un cantiere che rendono i controlli e la gestione decisamente attenta per poter usufruire a pieno del sito».
La Soprintendenza insomma attraverso Maragno lascia chiaramente intendere di essere favorevole all’apertura ma in condizioni di sicurezza e di gestione piena che al momento non si riescono a garantire e la necessità di farlo toccherà, senza dubbio all’Amministrazione comunale di Matera. 
Ed allora si torna inevitabilmente al punto di partenza cioè la necessità da parte del Comune di avviare un bando che autorizzi la gestione della struttura a tempo pieno garantendo quelle condizioni di attenzioni e di sicurezza che vengono richieste dalla Soprintendenza e che non sembrano esserci. 
A questo punto però la città rischia di perdere, senza un intervento necessario, utile e tempestivo una grossa occasione per sfruttare un altro sito di richiamo turistico e culturale. Ed allora il tempo stringe e sul Castello, (a differenza che su altri interventi che richiedono tempi oggettivamente più lunghi e che sembrano molto più complicati, come ad esempio la Cattedrale), toccherà in particolare all’Amministrazione comunale decidere di dare una svotla che affidi al turista e ad un percorso di siti da visitare anche un patrimonio che fino a questo momento e negli ultimi anni davvero in pochi avevano potuto apprezzare in maniera adeguata.
  Un bando per garantire la gestione, un’accelerata con i Fondi necessari per i lavori restanti e la possibilità di godere a pieno del Castello Tramontano. I diversi passaggi sono semplici, gli attori in campo chiari. Tocca solo all’Amministrazione comunale procedere con la dovuta sollecitudine per garantire ai cittadini materani e ai turisti di poter sfruttare un’altra opportunità culturale. Come quella che il Castello può garantire.
Piero Quarto
p.quarto@luedi.it

L’evento estivo per eccellenza ha mostrato la chiusura, impossibile da non notare, del Castello Tramontano. In attesa del nuovo bando per la gestione che l’assessore comunale Alberto Giordano aveva annunciato per settembre e che entro la fine dell’anno potrebbe consentire di affidare la struttura è stato opportuno verificare quali sono le reali condizioni del Castello, i lavori in corso, i motivi della chiusura e le possibilità di trovare un gestore che possa davvero occuparsene in futuro.

 

Per questo “il Quotidiano” ha voluto parlare con Giuseppe De Rosa responsabile cittadino del Fai che ha avuto la possibilità di gestire il Castello per quattro uscite nell’ultima primavera e poi con l’ingegner Mario Maragno della Soprintedenza che ha chiarito i motivi che impediscono, o meglio impedirebbero, di usufruire a pieno della struttura e che non permettono al momento di poterla aprire ai cuorisi, ai turisti ed agli stessi materani che numerosi sono accorsi nello scorso maggio ed aprile.

«Noi siamo interessati eventualmente in futuro e a condizioni accessibili a gestire la struttura» ha confermato Giuseppe De Rosa, «dovremo tenere ben presenti gli aspetti economici di un simile passo soprattutto per quanto attiene al personale da adoperare ma comunque stiamo lavorando per preparare un progetto di gestione in modo da essere pronti nel momento in cui sarà pronto il bando.Un business plan per i ragazzi anche delle scuole in modo da conoscere a pieno la città e in particolare il Castello. I risultati ottenuti ad esempio nei mesi di aprile e maggio in questo senso ci aiuta e ci conforta a fare questo passo.I motivi della chiusura? 

Sono motivi di sicurezza che non ci hanno permesso, essendo i lavori ancora in corso, di poterla aprire se non dopo le dovute autorizzazioni che non sono nemmeno semplici da ottenere. Nei mesi scorsi una cinquantina di ragazzi della parrocchia di San Giovanni battista hanno potuto visitare il sito ma per farlo abbiamo dovuto chiedere a Soprintendenza e  Comune di autorizzarci a farlo. 

Esistono motivi specifici che finora hanno impedito di poter continuare in quel lavoro che avevamo avviato».Per capire esattamente quali sono questi motivi utili le parole dell’ingegnere della Soprintendenza Mario Maragno che si sta occupando direttamente dell’intervento e che ha spiegato: «io personalmente sono favorevole ad aprire questi siti che hanno un interesse turistico anche quando i lavori non sono stati ancora completati. 

L’importante è che vengano rispettate le diverse indicazioni e in maniera particolare garantita la sicurezza per coloro che entrano. Ad esempio l’impianto elettrico ancora manca, c’è quello del cantiere e i lavori da fare, per altri 400.000 euro, lasciano una serie di elementi tipici di un cantiere che rendono i controlli e la gestione decisamente attenta per poter usufruire a pieno del sito».

La Soprintendenza insomma attraverso Maragno lascia chiaramente intendere di essere favorevole all’apertura ma in condizioni di sicurezza e di gestione piena che al momento non si riescono a garantire e la necessità di farlo toccherà, senza dubbio all’Amministrazione comunale di Matera. 

Ed allora si torna inevitabilmente al punto di partenza cioè la necessità da parte del Comune di avviare un bando che autorizzi la gestione della struttura a tempo pieno garantendo quelle condizioni di attenzioni e di sicurezza che vengono richieste dalla Soprintendenza e che non sembrano esserci. 

A questo punto però la città rischia di perdere, senza un intervento necessario, utile e tempestivo una grossa occasione per sfruttare un altro sito di richiamo turistico e culturale. Ed allora il tempo stringe e sul Castello, (a differenza che su altri interventi che richiedono tempi oggettivamente più lunghi e che sembrano molto più complicati, come ad esempio la Cattedrale), toccherà in particolare all’Amministrazione comunale decidere di dare una svotla che affidi al turista e ad un percorso di siti da visitare anche un patrimonio che fino a questo momento e negli ultimi anni davvero in pochi avevano potuto apprezzare in maniera adeguata.  

Un bando per garantire la gestione, un’accelerata con i Fondi necessari per i lavori restanti e la possibilità di godere a pieno del Castello Tramontano. I diversi passaggi sono semplici, gli attori in campo chiari. Tocca solo all’Amministrazione comunale procedere con la dovuta sollecitudine per garantire ai cittadini materani e ai turisti di poter sfruttare un’altra opportunità culturale. Come quella che il Castello può garantire.

 

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