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Si sarebbero vendicati di un aggressione subita nei giorni scorsi, davanti alla loro abitazione a Praia a Mare, Giovanni e Raffaela Marrazzo, padre e figlia, rispettivamente 49 e 26 anni, fermati ieri dai poliziotti della stradale di Angri per aver ucciso nel cosentino il 62enne Vincenzo Pipolo. I due napoletani, secondo quanto emerso dall’interrogatorio avvenuto presso il commissariato della Polstrada di Angri, diretto dal comandante Elio Manna, avrebbero raccontato di essere stati aggrediti due giorni fa da un gruppo di cinque persone. (AGI)
(AGI) – Salerno, 19 ago. – Tra questi anche Pipolo, ucciso ieri con una coltellata dopo un inseguimento in auto, vicino di casa nei Quartieri Spagnoli dei Marazzo. Famiglie con legami con la malavita della zona (sia il morto che l’omicida hanno rpecedenti) e con vecchie ruggini legate a una storia di tradimenti coniugali. Padre e figlia sono stati bloccati 30 minuti dopo la mezzanotte della scorsa notte a Nocera Inferiore. Marrazzo, che aveva ancora gli abiti sporchi di sangue, ha ammesso di aver aggredito il 62enne al culmine di una lite, non venendo poi a sapere che l’uomo era deceduto. La figlia, Raffaella, accusata anche lei di aver partecipato all’aggressione mortale, ha accompagnato il padre a bordo di una Fiat Panda per pagare un ombrellone affittato in un lido di Praia a Mare durante la vacanza. Qui l’incontro con Pipolo, la lite, un tentativo di speronare lo scooter su cui viaggiava il 62enne e la coltellata al cuore.

PRAIA A MARE (CS) – Alle forze dell’ordine che hanno fermato lui e sua figlia, Giovanni Marrazzo ha ammesso di aver accoltellato a Praia a Mare Vincenzo Pipolo, l’uomo di 62 anni morto per ferita d’arma da taglio dopo una lite in strada culminata con un inseguimento e il colpo fatale.

VICINI DI CASA CON VECCHIE RUGGINI – Marrazzo, 49 anni, nel corso della notte è stato rintracciato dai poliziotti della stradale di Angri a bordo della Fiat Panda nera guidata dalla figlia Raffaella, 26 anni, anche lei in stato di fermo con l’accusa di aver preso parte al delitto. Padre e figlia, entrambi residenti a Napoli, secondo quanto emerso dall’interrogatorio, avrebbero raccontato di essere stati aggrediti due giorni fa da un gruppo di cinque persone. Tra questi anche Pipol, vicino di casa nei Quartieri Spagnoli dei Marazzo. 

Sia la famiglia della vittima sia quella dell’omicida hanno legami con la malavita della zona ma soprattutto vecchie ruggini legate a una storia di tradimenti coniugali. Marrazzo sarebbe stato accompagnato dalla figlia nella località turistica calabrese per pagare un ombrellone affittato in un lido durante la vacanza. Qui l’incontro con Pipolo, la discussione, un tentativo di speronare lo scooter su cui viaggiava il 62enne e la coltellata al cuore (LEGGI L’ARTICOLO).

GLI ABITI SPORCHI DI SANGUE – Quando è stato fermato all’altezza di Nocera Inferiore, Marrazzo, che aveva ancora gli abiti sporchi di sangue, ha ammesso di aver aggredito la vittima al culmine di una lite, non venendo poi a sapere che l’uomo era deceduto. Padre e figlia sono stati quindi fermati con l’accusa di omicidio.

 

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