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ROMA – E’ stato il forte odore proveniente da un casale su via Lunano, in zona Casilino a Roma, ad attirare l’attenzione degli agenti a bordo della volante, durante il normale servizio di pattugliamento della zona. Quando sono entrati nella proprietà hanno trovato, all’interno di un capannone, una serie di fili dove erano appese le piante di marijuana per l’essicazione, a terra, invece, le cassette di legno accatastate in cui veniva conservata l’erba già pronta. Su ogni cassetta era indicata la diversa tipologia della medesima pianta, su alcune era apposta l’etichetta “Relax” e sulle altre il tipo indicato era “Big Devil”. Alle spalle del caseggiato invece si estendevano circa due ettari di terreno coltivato all’apparenza a granturco, stratagemma usato per nascondere la vera destinazione del campo. Infatti ai piedi di ciascuna pianta di granturco, al riparo da occhi indiscreti, cresce una pianta di marijuana, il che ha fatto stimare che il totale dovrebbe aggirarsi intorno alle 20mila piante, con tanto di sistema di irrigazione ad hoc. I poliziotti hanno trovato i quattro responsabili della piantagione intenti a stendere decine di altri fili all’interno di un secondo capannone, segno evidente che l’attività aveva dimensioni quasi industriali. I quattro uomini sono stati arrestati con l’accusa di produzione e traffico di sostanze stupefacenti, sono tutti originari della provincia di Vibo Valentia B.G. e L.P., di 23 anni, F.L., di anni 21, e B.D., 46enne unico senza precedenti di polizia.

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