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«A titolo di mera precisazione andrebbe chiarito che Luciano De Rosa non è stato destinatario di alcun avviso di garanzia ex articolo 369 del Codice di procedura penale». Così ha voluto replicare alle notizie apparse sul Quotidiano della Basilicata il legale difensore dell’assessore alle attività produttive del capoluogo, Pantaleo Chiriaco. «Un’informazione di garanzia propriamente detta contiene l’enunciazione specifica del fatto, la data in cui sarebbe avvenuto e la condotta attribuita a chicchessia descritta in maniera analitica. L’assessore è stato destinatario bensì soltanto di un avviso di proroga delle indagini che contiene l’elenco degli indagati e l’elenco di alcune fattispecie di reato senza l’attribuzione specifica delle stesse a chi secondo l’ipotesi degli inquirenti se ne sarebbe macchiato. Quindi ad oggi non c’è notizia di un fatto specifico attribuito a De Rosa o a altri. Per conto nostro possiamo però aggiungere di riporre fiducia nell’operato della magistratura con la consapevolezza di chi sa di essere estraneo a qualsiasi corruttela o turbativa d’asta, dovunque commessa».
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