2 minuti per la lettura
LAURIA – E’ un agosto assai caldo quello che stanno vivendo i 40 dipendenti delle aree di servizio di Galdo a Lauria.
Dopo lo spiraglio lasciato aperto dall’Anas nella giornata di venerdì, i dubbi restano. Prima di tutto perchè non è detto che la stessa società delle strade accolga la richiesta, dei sindacati e poi se ne parlerà all’inizio di settembre, quando ormai la stagione estiva è agli sgoccioli.
Da qui la decisione di continuare con lo stato di agitazione. Insomma a nulla è valsa la mediazione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Marcello Pitella, a strappare da una parziale disponibilità dell’Anas ad incontrare le parti dall’altra a corrispondere una compensazione economica ai gestori delle aree di servizio in questione, la cui quantificazione non potrà però avvenire prima della fine di agosto.
Troppo poco, per i lavoratori e per i sindacati Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che hanno deciso di continuare con la forma di protesta.
Nessuna smobilitazione dunque e presidio che prosegue ad oltranza.
Neanche il violento temporale che si abbattuto nell’area nella serata di venerdì è servito a raffreddare il clima montante di tensione tra i lavoratori, sempre più preoccupati per il proprio futuro.
Certo non sarà facile gestire una situazione che va via via sempre più complicandosi. Nel pomeriggio di venerdì, durante il vertice che i capigruppo del Comune di Lauria hanno avuto con l’assessore Pittella e i sindacati, questo aspetto è emerso in tutta la sua drammaticità facendolo notare anche ai delegati Anas. Ma a gettare benzina sul fuoco è arrivata nella prima mattinata di ieri la chiusura della carreggiata nord della A3 tra Laino Borgo e Lauria Sud e la conseguente chiusura della stazione di Galdo Ovest. I sindacati, intanto, hanno chiesto al prefetto di Potenza di convocare un nuovo incontro e di presenziare il confronto con la dirigenza Anas. I segretari di Fisascat e Uiltucs, Aurora Blanca e Rocco Della Luna, si dicono «insoddisfatti perché la soluzione prospettata dall’Anas sposta il problema nel tempo ma non lo risolve. I lavoratori vogliono certezze e non impegni generici. Lavoriamo per trovare una soluzione condivisa che dia garanzie per il presente e per il futuro».
Per il momento i lavoratori non indietreggiano e vanno avanti nella protesta pacifica. Servirà ora attendere come l’Anas intende sedersi al tavolo convocato per gli inizi di settembre. Sono in molti a chiedersi se avrà un atteggiamento costruttivo, oppure, andrà avanti per la propria strada tagliando fuori un’area di servizio presente sul territorio da oltre 40 anni e che, giova ricordarlo, è l’unica attività produttiva “Made in Basilicata” presente sul tratto lucano della Salerno Reggio.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA