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Esclusa dalla white list per la ricostruzione post terremoto l’impresa Costruzioni Iaquinta, di Giuseppe Iaquinta, padre del calciatore Vincenzo. A deciderlo – riferisce il Resto del Carlino – la prefettura di Reggio Emilia sulla base di risultanze informative di polizia, carabinieri e Finanza. Il materiale raccolto dalle forze dell’ordine attesterebbe l’accertata sussistenza di eventuali tentativi di infiltrazioni mafiose tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi dell’impresa stessa.
A portare il prefetto Antonella De Miro a questa conclusione sono state alcune circostanze rilevate sulle frequentazioni e le parentele di Giuseppe Iaquinta.
“Io escluso dalle imprese che possono lavorare negli appalti per la ricostruzione post terremoto? Non ne so nulla. A me risulta di esserci in quella lista”, replica Iaquinta, imprenditore edile di origine calabrese ma da molti anni stabilitosi a Reggiolo. “Se fosse vera questa mia esclusione dalla lista delle imprese sarebbe molto grave. E pure ingiusto. Se conosco delle persone del mio paese che sono disoneste, non significa che pure io debba essere per forza disonesto”.

LA notizia arriva dall’Emilia Romagna: esclusa dalla white list per la ricostruzione post terremoto l’impresa Costruzioni Iaquinta, di Giuseppe Iaquinta, padre del calciatore Vincenzo, crotonese, ex attaccante della Juventus e campione del mondo con l’Italia nel 2006. A deciderlo, secondo quanto riferisce il Resto del Carlino, è stata la prefettura di Reggio Emilia sulla base di risultanze informative di polizia, carabinieri e Finanza. Il materiale raccolto dalle forze dell’ordine attesterebbe l’accertata sussistenza di eventuali tentativi di infiltrazioni mafiose tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi dell’impresa stessa.

A portare il prefetto Antonella De Miro a questa conclusione sono state alcune circostanze rilevate sulle frequentazioni e le parentele di Giuseppe Iaquinta.“Io escluso dalle imprese che possono lavorare negli appalti per la ricostruzione post terremoto? Non ne so nulla. A me risulta di esserci in quella lista”, replica Iaquinta, imprenditore edile di origine calabrese ma da molti anni stabilitosi a Reggiolo. “Se fosse vera questa mia esclusione dalla lista delle imprese sarebbe molto grave. E pure ingiusto. Se conosco delle persone del mio paese che sono disoneste, non significa che pure io debba essere per forza disonesto”.

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