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PAOLA (CS) – Il dossier dei frati è pronto. Dopo lo scandalo che ha travolto il santuario di Paola, con il buco milionario nelle casse, le operazioni in borsa e le donazioni misteriose effettuate con i soldi dei devoti di san Francesco, l’ordine dei minimi ha raccolto carte e documenti per ricostruire la vicenda (LEGGI L’ARTICOLO SULLA VICENDA). La tesi che i religiosi sono sicuri di riuscire a dimostrare è che “non risulta che alcun religioso di questa comunità abbia mai fatto operazioni in borsa nè tanto meno ha autorizzato terzi, anche indirettamente, al loro compimento” e che “nessun religioso ha usato per proprio interesse somme di denaro destinate al santuario”.
Le frasi appaiono in un comunicato diramato da padre Rocco Benvenuto, rettore del convento più importante per i seguaci di san Francesco di Paola. E lasciano trasparire le verità venute fuori dagli archivi dell’ordine su quella che la nota definisce “una truffa da parte di soggetti che hanno carpito la buona fede dell’economo pro-tempore”.
L’indice, quindi, viene puntato su soggetti definiti “terzi” che avrebbero agito all’insaputa dell’economo. “La comunità del santuario non ha mai scialacquato o sprecato le offerte dei fedeli”, scrive padre Rocco, precisando che “la somma, che ora lentamente si stava mettendo da parte era destinata al restauro e alla manutenzione dell’imponente complesso conventuale e alla celebrazione degli eventi centenari”. Nel 2019, infatti, ricorreranno i cinquecento anni dalla canonizzazione di san Francesco, data che segna la chiusura di un ciclo iniziato nel 2007 con il quinto centenario della morte, che vede nel 2013 i festeggiamenti per i cinque secoli dalla beatificazione e nel 2016 avrà la scadenza dei seicento anni dalla nascita. Nei sogni dei padri, c’era anche la realizzazione di un museo che attualmente si sta allestendo in forma sperimentale in una parte del convento per la quale è necessario però realizzare un accesso per i fedeli.
I soldi, svelapadre Rocco si stavano “lentamente mettendo da parte” come era avvenuto per la realizzazione della nuova chiesa dietro a quella fondata da san Francesco. Ma stavolta nella tela di Penelope in versione calabrese, qualcuno lavorava nell’ombra per disfare quello che si tesseva. Dopo il lungo faccia a faccia in procura tra padre Rocco e i magistrati, il dossier dei frati è passato in mano agli inquirenti. E nei prossimi giorni scatteranno gli interrogatori. Verranno sentiti tra gli altri l’economo Franco Russo; il predecessore di padre Rocco Benvenuto, Gregorio Colatorti; il promotore finanziario Massimiliano Cedolia e alcuni dirigenti di banca.
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