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LA palla sulle autorizzazioni ad Italcementi è alla Regione che dovrebbe dare, a livello di giunta, un proprio parere entro pochi giorni ma la polemica non si placa. A cavalcarla nuovamente basta poco cioè la relazione che il presidente della commissione Ambiente del Comune, Bruna Rondinone ha letto in Consiglio comunale.
«Tengo a sottolineare che non si tratta di una presa di posizione contro la Italcementi» ha spiegato al “Quotidiano” la Rondinone, «che tra l’altro è uno stabilimento all’avanguardia. Il punto purtroppo è che noi qui partiamo da zero perchè non è stato fatto niente in termini di monitoraggio così come era stato previsto nel protocollo del 2010 ma senza quel monitoraggio diventa difficile capire cosa è successo e quindi ragionare su altre cose.
A noi serve un monitoraggio a 360 gradi che riguardi il suolo, il sottosuolo, l’acqua. Un intervento imprescindibile». La Rondinone ammette anche che «usare del combustile è una risorsa ma senza il monitoraggio e la partenza di un tavolo tecnico non possiamo stare tranquilli ed andare avanti.  L’obiettivo futuro dell’uso del combustile? Mi sembra una scelta che è ancora prematura visto che comunque bisogna prima ed innanzitutto puntare sulla raccolta differenziata spinta che per noi è un altro punto fondamentale su cui dovremo andare ad intervenire.
Tengo poi anche a ribadire», conclude la Rondinone, «che ho insistito e ritengo molto importante per le scelte future una VIS cioè valutazione di impatto salutistico che studi e verifichi la situazione in atto a più ampio raggio e che possa essere un riferimento per chiunque faccia richieste che hanno un impatto ambientale».
Alla Rondinone risponde in maniera piccata il consigliere Michele Paterino che dice: «lo avrei voluto dire in Consiglio ma non c’è stato alcun dibattito. In realtà la relazione non riportava le diverse posizioni presenti in commissione ma solo delle decisioni di parte. Mi pare che una certa pare politica abbia sull’argomento una posizione pregiudiziale e strumentale. Non condivido tra l’altro nemmeno la relazione del dirigente comunale su cui si basa il parere negativo del Comune. Non è emersa adeguatamente la volontà politica di consentire così come prevede la legge la graduale sostituzione di combustile fossile con Css. Del resto è lo stesso presidente di Legambiente che ha sottolineato come le emissioni delle diossine in particolare vadano obbligatoriamente monitorate, cosa che invece, ad esempio, non succede per il petcoke. E’ chiaro poi che a tutto questo va aggiunto anche un  monitoraggio ambientale che tuteli la salute dei cittadini. Ma il parere favorevole, seppur condizionato, va nella direzione di limitare l’impatto e le emissioni a cui i cittadini sono sottoposti già oggi». 
La questione e il dibattito sono destinati a proseguire e la decisione della Regione, qualunque sia, contribuirà per dividere ulteriormente. 
p.quarto@luedi.it

LA palla sulle autorizzazioni ad Italcementi è alla Regione che dovrebbe dare, a livello di giunta, un proprio parere entro pochi giorni ma la polemica non si placa. A cavalcarla nuovamente basta poco cioè la relazione che il presidente della commissione Ambiente del Comune, Bruna Rondinone ha letto in Consiglio comunale.

«Tengo a sottolineare che non si tratta di una presa di posizione contro la Italcementi» ha spiegato al “Quotidiano” la Rondinone, «che tra l’altro è uno stabilimento all’avanguardia. Il punto purtroppo è che noi qui partiamo da zero perchè non è stato fatto niente in termini di monitoraggio così come era stato previsto nel protocollo del 2010 ma senza quel monitoraggio diventa difficile capire cosa è successo e quindi ragionare su altre cose.A noi serve un monitoraggio a 360 gradi che riguardi il suolo, il sottosuolo, l’acqua. Un intervento imprescindibile». La Rondinone ammette anche che «usare del combustile è una risorsa ma senza il monitoraggio e la partenza di un tavolo tecnico non possiamo stare tranquilli ed andare avanti.  L’obiettivo futuro dell’uso del combustile? Mi sembra una scelta che è ancora prematura visto che comunque bisogna prima ed innanzitutto puntare sulla raccolta differenziata spinta che per noi è un altro punto fondamentale su cui dovremo andare ad intervenire.

Tengo poi anche a ribadire», conclude la Rondinone, «che ho insistito e ritengo molto importante per le scelte future una VIS cioè valutazione di impatto salutistico che studi e verifichi la situazione in atto a più ampio raggio e che possa essere un riferimento per chiunque faccia richieste che hanno un impatto ambientale».

Alla Rondinone risponde in maniera piccata il consigliere Michele Paterino che dice: «lo avrei voluto dire in Consiglio ma non c’è stato alcun dibattito. In realtà la relazione non riportava le diverse posizioni presenti in commissione ma solo delle decisioni di parte. Mi pare che una certa pare politica abbia sull’argomento una posizione pregiudiziale e strumentale. Non condivido tra l’altro nemmeno la relazione del dirigente comunale su cui si basa il parere negativo del Comune. Non è emersa adeguatamente la volontà politica di consentire così come prevede la legge la graduale sostituzione di combustile fossile con Css. Del resto è lo stesso presidente di Legambiente che ha sottolineato come le emissioni delle diossine in particolare vadano obbligatoriamente monitorate, cosa che invece, ad esempio, non succede per il petcoke. E’ chiaro poi che a tutto questo va aggiunto anche un  monitoraggio ambientale che tuteli la salute dei cittadini. Ma il parere favorevole, seppur condizionato, va nella direzione di limitare l’impatto e le emissioni a cui i cittadini sono sottoposti già oggi». 

La questione e il dibattito sono destinati a proseguire e la decisione della Regione, qualunque sia, contribuirà per dividere ulteriormente. 

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