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MATERA – «Sappiamo che la sostenibilità economica sarà l’aspetto sul quale verteranno molte delle verifiche della commissione europea. Nel dossier cercheremo di essere pronti non solo indicando come coprire quei costi ma anche cercando di avere in atti una copertura di almeno il cinquanta per cento della cifra totale».
E’ quanto ha sostenuto ieri mattina con il “Quotidiano” poco prima del suo intervento in Consiglio comunale Paolo Verri direttore del Comitato di Matera 2019 illustrando quelle che sono le scelte attualmente in atto verso la presentazione del dossier che dovrà portare alla candidatura stessa.
Indicazioni che in questo momento a circa quaranta giorni dalla scadenza del 20 di settembre risultano quantomai importanti ed attuali.
E indicano l’ultimo pezzo del percorso attualmente in atto da parte del Comitato per la candidatura a capitale della cultura 2019.
«Noi abbiamo fatto un piano che dovrà coprire, così come richiesto, u n periodo che va dal 2015 al 2022 cioè otto anni con una copertura che dovrà essere garantita per il 50 per cento dal territorio e dagli enti locali, per il 20 per cento dallo Stato e per il 30 per cento attraverso gli sponsor nazionali che copriranno in particolare le grandi mostre e la comunicazione e per il resto attraverso il recupero diffuso, la contribuzione ed anche i servizi».
In questo senso Verri illustra anche una nuova idea che in qualche modo viene presa in prestito dall’iniziativa classica del “Minibasket in piazza”.
«Su quel modello lì vogliamo permettere anche alla comunità locale di dare ospitalità nelle famiglie per far incontrare direttamente la cultura che si va a conoscere ed anche per permettere una sostenibilità in termini di posti letto».
Verri poi aggiunge anche l’obiettivo principale che va oltre, di fatto, quelle che sono le richieste esplicite da parte della commissione europea ma che in qualche modo punta ad essere maggiormente appetibile e credibile in sede di esame per arrivare all’obiettivo minimo dichiarato in questo momento cioè quello, dopo tanti anni di lavoro, di entrare per lo meno nella short list che verrà indicata per la capitale della cultura.
«L’idea è quella di garantire una copertura, già certificata di almeno un 50 per cento di quel budget. In questo senso stiamo lavorando con il presidente della Regione De Filippo ed il sindaco Adduce per cercare di arrivare a questo risultato che conferebbe l’impegno complessivo sul progetto di capitale della cultura e potrebbe dare un’ulteriore spinta».
Quanto al moltiplicarsi delle candidature e dunque delle avversarie che sembrano tutte temibili e credibili per i progetti messi in campo. Verri sostiene: «credo che per noi che stiamo lavorando da molto tempo sarà più facile emergere rispetto a chi si candida all’ultimo momento.
La grigle delle presenze non cambia con Ravenna e anche Perugia Assi come avversari più temibili, sono convinto che Pierluigi Sacco con Siena tirerà fuori qualche sorpresa mentre molto ricca e con un battage di comunicazione messo in campo è anche la candidatura di Urbino».
L’ultima battuta è sul legame con la Bulgaria e con le diverse città che da Sofia a Plovdiv, da Varna a Ruse stiamo cerando di mettere in campo con un programma basato sul territorio e con uno sguardo che è diretto anche verso l’Europa in maniera più ampia». Infine a settembre proprio nei giorni della consegna del dossier viene confermato un ricco appuntamento con Materadio.
p.quarto@luedi.it
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