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GUARDIA PERTICARA – “Occupazione” è stata la parola imperante del sit in degli 11 amministratori della concessione Gorgoglione Tempa Rossa – a cui si sono aggiunti quelli di San Chirico Raparo, Sant’Arcangelo, Roccanova e Gallicchio – che si è svolto ieri mattina di fronte agli uffici Total. Una protesta iniziata intorno alle dieci di mattina, dapprima un breve “summit” interno fra i primi cittadini nel bar affianco alla sede della Total, per poi terminare con un tavolo di discussione all’interno degli uffici con alcuni responsabili della compagnia petrolifera francese. Oltre due ore di confronto per un “nulla di fatto” e una grossa delusione.
Ad uscire per primo dalla sede, il Sindaco di San Chirico Raparo, Claudio Borneo che “a caldo” riferisce: «Rispetto alle assunzioni delle aziende sub appaltatrici non possono fare assolutamente nulla. E’stata fatta – continua Borneo – la solita carrellata di slide dove hanno dimostrato che stanno facendo le assunzioni». Ma per il primo cittadino di San Chirico Raparo aggiunge: «Il tema fondamentale è legato al fatto che quando si parla della concessione di Gorgoglione, vengono rappresentati solo i tre comuni, Gorgoglione, Corleto e Guardia. Tutto il resto è fuori».
«Rispetto a questo – riconferma – c’è una protesta e una rivendicazione da parte dei Comuni che sono a confine. Penso – ha evidenziato – che bisogna ritornare perché non siamo assolutamente soddisfatti. Non lo sono gli undici della concessione ma non lo sono nemmeno quelli al di fuori. Ci siamo uniti – aggiunge – per sostenere la loro battaglia perché il tema del petrolio non è solo legato alla concessione Tempa Rossa, ma ad eventuali altre concessione che già conosciamo come Grotta del Salice per esempio, dove Roccanova, Sant’Arcangelo, potrebbero farne parte per un discorso più grande. Hanno fatto – conclude il Sindaco – intendere che è necessario interloquire anche con la Regione. Rispetto a ciò, abbiamo detto che è fondamentale aprire un tavolo prima con il territorio, soprattutto, in un momento come questo dove la Regione, non prima di Primavera sarà in grado di concertare, oltretutto il Piano Energetico Nazionale, addirittura va a togliere ogni possibilità di mediazione alla Regione. Per cui abbiamo pensato che i Sindaci sono le persone tutelate in prima persona a dialogare con Total». E’ l’ amministratore di Gorgoglione, Giuseppe Filippo che deluso, continua a ribadire “chiediamo maggiormente occupazione” ad oggi “non abbiamo avuto nessuna evidenza in merito. Vediamo in seguito come ci organizzeremo”.
“E’ stata una discussione molto franca e vivace – ha spiegato invece il Sindaco di Anzi, Giovanni Petruzzi – in cui ci sono stati resi noti anche alcuni dati rispetto all’occupabilità, anche se fermi a giugno. Rispetto – ha affermato – a quelli che sono i nostri dati sull’occupazione, in sostanza nella fase di lavorazione saranno circa 1400 i lavoratori edili a cui si aggiungeranno altre figure che riguarderanno non soltanto la Total ma anche le ditte sub appaltatrice e dell’indotto che andranno inevitabilmente ad insediarsi in questa realtà territoriale”. Dichiarazione conclusasi poi con “frecciatine” da parte del Primo cittadino ai Comuni di Corleto Perticara e Guardia, assenti alla manifestazione. Ma d’altra parte c’è chi si chiede come mai Anzi che è stato uno dei comuni a deliberare contro l’attività estrattiva sul proprio territorio, oggi in prima fila a chiedere occupazione alla compagnia petrolifere. Prossima richiesta, un tavolo tecnico con tutte le parti.
IL DOCUMENTO DI RIVENDICAZIONI
IL documento è stato sottoscritto dai sindaci dei Comuni facenti parte della concessione mineraria Gorgoglione – Progetto Tempa Rossa: Accettura, Aliano, Anzi, Armento, Castelmezzano, Cirigliano, Gorgoglione, Laurenzana, Missanello, Pietrapertosa e Stigliano. I Punti di rivendicazione – dopo la presa atto con rammarico dell’assenza al tavolo della Regione Basilicata e di Total, si legge nel documento – sono: puntare ad uno sviluppo economico armonico e complessivo del comprensorio su cui ricade il Progetto Tempa Rossa ( e non soltanto di alcuni comuni); nell’immediato, durante i lavori di preparazione del sito, è opportuna una ricaduta occupazionale diffusa sul territorio della concessione, cosa tanto più necessaria in una fase in cui la crisi economica e la relativa carenza di opportunità lavorative stanno colpendo pesantemente tutta la popolazione; effettuare una precisa salvaguardia ambientale del territorio che sottende alla tutela della salute degli abitanti quale elemento da difendere con decisione, rispetto alla quale si ritiene corretto che venga realizzato, prima che inizino le attività di “coltivazione”, il rilevamento della qualità ambientale (ex ante)in modo da poter verificare eventuali variazioni in seguito alla messa in funzione degli impianti”.
Un nuovo modello di “concertazione” con la richiesta che “la platea istituzionale di discussione con la Total venga allargata, in tempi brevissimi anche a tutti gli altri Comuni facenti parte della Concessione; l’utilizzo e l’impiego di manodopera locale (intesa sia in termine di unità lavorative che di imprese) sui cantieri di preparazione del sito in un’ottica di equità, da reclutare proporzionalmente in percentuale, cioè in numero maggiore proveniente dai Comuni dove insistono direttamente le attività petrolifere (quali ad esempio Corleto e Guardia)e con un numero seppur minore da attingere anche da altri Comuni facenti parte della Concessione con pubblicazione di tutte le ricerche di personale agli Albi Pretori dei comuni interessati; esplicazione di un’attività di monitoraggio ambientale da svolgere in tutti i comuni della concessione, anche in quelli non interessati da estrazione diretta; in previsione della fase di funzionamento “ a regime” degli impianti, formazione di personale specializzato (tecnici ed operatori) con apposite e specifiche attività formative per i giovani locali (come peraltro pare stia già avvenendo da parte di Total per gli “operatori di produzione”) in accordo con tutti gli organismi istituzionali preposti, predisposizione di un Piano complessivo per lo sviluppo dell’imprenditoria locale, con agevolazioni finanziarie e assistenza per chi intende intraprendere un’attività di lavoro autonomo e Piani strategici di investimenti economico – produttivi in tutta l’area della concessione”.
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