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FABRIZIA (Vibo Valentia) – Il testimone di giustizia Giuseppe Iennarella – vittima, assieme alla moglie, Laura Mamone, di un giro di usura che ha portato all’operazione ‘Business Cars’ – ha deciso di sospendere lo sciopero della fame e della sete iniziato mercoledì scorso. Iennarella decise di intraprendere la protesta in virtù della mancata erogazione dei fondi antiusura, già deliberati nei suoi confronti, cui avrebbe diritto. Protesta che l’ imprenditore serrese ha considerato come una sorta di «esasperazione e non un ricatto o una minaccia». 

Per lunedì prossimo, infatti, è in programma un incontro tra il testimone di giustizia ed il neo prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno. La moglie di Iennarella è titolare di una farmacia situata in pieno centro a Fabrizia. Attività commerciale che, purtroppo, la stessa Mamone è stata costretta a chiudere, per una serie di problemi economici che non gli consentivano di pagare i propri fornitori. Ciò che l’imprenditore serrese contesta sono i ritardi causati dalla burocrazia. Attualmente Iennarella, nonostante le minacce subite in questi mesi, non è sottoposto ad alcun programma di protezione.
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