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REGGIO CALABRIA – Tre persone denunciate ed un ingente quantitativo di rame rubato sequestrato. E’ il bilancio di due distinte operazioni svolte dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria che hanno eseguito accertamenti in due ditte che svolgono attività di trattamento dei rifiuti provenienti dalla demolizione e rottamazione di autovetture nonchè deposito di rifiuti ferrosi e non, accertando l’occultamento, in appositi cassoni, di rame comune da conduzione di provenienza furtiva. Da accertamenti effettuati dal personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF), coadiuvato da unità del Comando Stazione di Laureana di Borrello, Giffone e Sant’Eufemia d’Aspromonte, è emerso che nei capannoni delle ditte oggetto di indagine si trovavano, stoccati, all’interno di silos e container, dei cavi di rame avente la sezione di 25 millimetri, identico per tipologia e caratteristiche a quello usato dalla Società Enel che in tempi recenti è stata interessata da furti di rame. 

Nella sede di una ditta avente sede nel comune di Gioia Tauro, sono stati identificati i soci dipendenti i quali non hanno saputo spiegare la provenienza del metallo. Da qui la denuncia del socio-dipendente dell’impresa, identificato in A.A. di 47 anni, nonchè la legale rappresentante e Amministratrice Unica della società, A.N.E. di 51, procedendo al sequestro di 1.270 kg di cavi di rame. I due sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria anche per deposito incontrollato di circa 800 quintali di rifiuti ferrosi costituiti da acciaio, ferro e alluminio, in un’area di circa 1500 mq.,posta sotto sequestro. Da un medesimo controllo avvenuto in un’altra ditta avente sede nel Comune di Palmi è mersa la presenza di rame e suppellettili cimiteriali rubati nei giorni scorsi. In questo caso il sequestro è stato di 1488 chili di rame di varia tipologia e 48 chili di ottone. Denunciato all’autorità Giudiziaria il titolare dell’impresa individuale, F. F., di 64 anni.
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