GIOIA TAURO (Reggio Calabria) – Un giovane di 26 anni, Salvatore Infantino, è stato arrestato a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, con l’accusa di porto e detenzione illegale di un ordigno esplosivo e danneggiamento aggravato. L’ordigno, considerato arma da guerra, è quello utilizzato per l’esplosione che il 28 aprile ha danneggiato il “Vedova Nera Sexy Shop”, in via Regina Elena, aperto appena da un mese. Gli investigatori del commissariato di Gioia Tauro, diretto dal vicequestore aggiunto Angelo Morabito, hanno acquisito un filmato che immortalava i momenti salienti dell’esplosione, dal quale sono riusciti a estrapolare le foto dell’attentatore mentre accendeva l’ordigno che ha distrutto il locale e reso inagibile il fabbricato danneggiando anche alcune auto e un immobile adiacente.
“E’ stato un fatto molto grave – ha detto il dirigente del Commissariato Angelo Morabito – che ha distrutto in maniera definitiva un negozio appena aperto. Quella di Gioia Tauro è una realtà estremamente complessa e il compito della polizia è rendere sicura la città. L’arresto di stamani si muove in questa direzione. La risposta delle forze dell’ordine, ed in particolare della polizia, è adeguata alle esigenze di sicurezza dei cittadini, anche in relazione ai recenti successi investigativi conseguiti”. Per Morabito, l’arresto è importante “anche per le caratteristiche dell’indagato, che riteniamo particolarmente pericoloso. Lo scorso anno era stato fermato a Tropea insieme ad un’altra persona armato di pistola con la matricola abrasa. Un fatto per noi significativo. La scientifica sta analizzando i resti dell’ordigno per accertare in maniera definitiva il tipo di esplosivo usato, che dovrebbe essere tritolo”. Nel corso dell’operazione, gli agenti hanno anche eseguito diverse perquisizioni a carico di esponenti della criminalità locale.