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REGGIO CALABRIA – E’ stato ucciso per vendetta contro il fratello, in carcere per il duplice omicidio di due cugini e nel giorno dell’onomastico del padre di una delle vittime, Arcangelo Palaia, 37 anni, assassinato a Gioia Tauro il 29 giugno scorso. E’ quanto hanno ricostruito i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro coordinati dalla Procura di Palmi che stamani hanno sottoposto a fermo, a solo un mese dall’omicidio, il presunto autore materiale del delitto, Giovanni Polimeni, 38 anni, autotrasportatore di Reggio Calabria.Secondo gli investigatori, il movente dell’omicidio di Palaia è da ricercare nella vendetta per il duplice delitto dei cugini Leonardo e Saverio Giacobbe, uccisi il primo luglio 2005 sul lungomare di Gioia Tauro all’età di 29 e 20 anni. Per quel duplice delitto, infatti, è stato arrestato Giuseppe Pelaia, 42 anni, fratello di Arcangelo. Anche il giorno del delitto, secondo gli inquirenti, non sarebbe stato scelto a caso. Oltre ad essere l’onomastico del padre di uno dei due cugini, Pelaia è stato assassinato in prossimità dell’ottavo anniversario dell’uccisione dei Giacobbe.Pelaia è stato assassinato con nove colpi di pistola cal. 9 sparati dal passeggero di una Fiat Panda rubata che aveva affiancato la vettura della vittima, nel pomeriggio del 29 giugno 2013, in pieno centro a Gioia Tauro e proprio davanti al Municipio e mentre le strade erano affollate. Polimeni, una volta fermato a Polistena, è stato portato nella caserma dei Carabinieri di Gioia Tauro e interrogato dai pm della Procura di Palmi, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopo l’interrogatorio, i pm hanno emesso il provvedimento di fermo.L’uomo è stato identificato grazie a intercettazioni e pedinamenti, all’analisi di diversi sistemi di videoripresa che hanno immortalato le fasi salienti dell’omicidio, alle deposizioni dei familiari della vittima.“Il fermo di oggi – ha detto il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo – rappresenta l’inizio di un’indagine che dovrà avere ulteriori sviluppi, visto che abbiamo individuato anche l’area dei mandanti. Tra l’altro all’azione, condotta con stile militare, hanno partecipato almeno altre 5 o 6 persone a bordo di altre tre auto. Questo è un altro successo delle forze dell’ordine che non potendo cambiare la mentalità di chi fa della legge del taglione uno stile di vita, riescono a scoprire e ad arrestare gli autori dei delitti”.
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