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Se non pesasse solo 4 chili si potrebbe dire che “vale tanto oro quanto pesa”.
Un grande evento mediatico seguito minuto per minuto anche via internet. Basti pensare che la pagina del Daily Telegraph, con la webcam puntata sul portone chiuso della clinica, è stata inondata di visite.
Solo in luglio e in agosto, l’impatto previsto sul commercio è di 283 milioni di euro. Di questi, 182 corrispondono a giocattoli, biberon e altri souvenir commemorativi.
Nei negozi di abbigliamento per l’infanzia, infatti, i commercianti attendono con ansia di recuperare le perdite della scorsa primavera. Le marche per l’infanzia contano sullo spirito di emulazione dei futuri genitori per vendere i loro prodotti. Kate, del resto, era già riuscita a far impennare le vendite degli abiti premaman da lei indossati. Kate ha sempre optato per un abbigliamento casual e di tendenza, alternando le marche più raffinate a quelle più economiche.
Proprio per il suo stile nel vestire venne considerata come la “ragazza della porta accanto” e amata fin da subito dagli inglesi.
I bookmakers hanno fatto affari scommettendo sulla data del parto, sul sesso, sul nome del pargolo. Ma il business non finisce qui: tazzine, piattini, palloncini, portachiavi, souvenir di ogni tipo raffigurano Kate con il pancione o la scritta “Little Prince”, vengono acquistati dai turisti e dagli inglesi stessi.
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