1 minuto per la lettura
CATANZARO – Cartellino timbrato e via… a fare la spesa, dal parrucchiere o solo due passi per sgranchirsi le gambe. Della serie: il lavoro può attendere. Oggi io, domani tu, secondo un modus operandi andato avanti per anni all’interno di alcuni uffici della Regione Calabria, a Catanzaro, e sotto gli occhi di chi, alla fine, è sbottato denunciando tutto e tutti alla Procura. Una denuncia lunga e dettagliata che, approdata tra le mani del sostituto procuratore, Carlo Villani, è adesso confluita in un fascicolo d’indagine aperto contro ignoti, al fine di verificare la fondatezza delle accuse lanciate contro le decine di dipendenti che, a quanto pare, non avrebbero proprio indossato i panni dei lavoratori “indefessi”. Tutt’altro.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA