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MELFI – Con l’accusa di estorsione, lesioni personali aggravate e violenza privata gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Melfi coordinati dal dirigente, Aniello Ingenito hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del pregiudicato di 41 anni, Giuseppe Perrone residente a Cassano delle Murge in provincia di Bari.
Per la polizia di Melfi, l’uomo sarebbe l’autore materiale di un’estorsione in danno di un imprenditore residente nell’area nord di Basilicata.
Per il momento gli inquirenti non intendono svelare il nome della piccola comunità dove si è consumata l’estorsione per lasciare tranquilla la vittima che potrebbe ancora fornire elementi utili alle indagini.
Il lavoro degli agenti del commissariato di via, Passannante era partito già nel maggio scorso dopo la denuncia dell’imprenditore che vantava un credito di diverse migliaia di euro nei confronti di M.M. ed M.E., rispettivamente di 44 e 34 anni, entrambi originari di Rapolla.
Pare che i due debitori siano i mandanti dell’estorsione compiuta da Giuseppe Perrone che recatosi presso l’ufficio della vittima sia passato alle maniere forti.
Minacce e percosse subite, tuttavia, non hanno impedito al povero imprenditore di denunciare l’aggressione alle forze dell’ordine ed è proprio questa la buona notizia: «la collaborazione con le forze di polizia è necessaria a volte indispensabile – spiega il commissario di polizia, Aniello Ingenito – soprattutto per giungere a delineare il fenomeno delittuoso in tempi rapidi e celeri rispetto all’assicurazione alla giustizia dei colpevoli».
Sulla situazione generale dell’ordine pubblico: «questa è una realtà complessa – aggiunge l’ispettore, Aniello Ingenito – ma non riscontro un allarme sociale. Fenomeni delittuosi si verificano però sono tenuti sotto controllo da tutte le forze di polizia».
«Non c’è insicurezza percepita sul territorio – conclude il dirigente di polizia del commissariato di Melfi – e credo questo sia un fattore positivo». Due i fattori principali che hanno consentito la brillante operazione di polizia: «il primo perché siamo riusciti a porre in essere un’attività articolata e complessa – conclude il dirigente del commissariato di pubblica sicurezza di Melfi Ingenito – ed in secondo luogo grazie alla collaborazione della persona offesa e quindi ricostruendo con attività tipica di indagine e investigazione di polizia giudiziaria supportata da un’attività tecnica che ha dato i decisivi riscontri per individuare sia l’esecutore che i mandanti del fatto delittuoso».
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