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MATERA – Che con il governo delle Larghe intese i rapporti tra il Pdl e Fratelli d’Italia si siano complicati è naturale. D’altra parte, i leader nazionali del partito nato alla vigilia delle ultime Politiche non fanno nulla per nascondere la crescente tensione con l’ex alleato. E se ne capisce la ragione. La partecipazione del Pdl a un esecutivo che, per forza di cose, si fonda su un faticoso compromesso con il centrosinistra, apre inedite prospettive a una formazione politica qual è quella fondata da Ignazio La Russa con Giorgia Meloni e Guido Crosetto. E sebbene sia perlomeno azzardato, allo stato attuale, anche soltanto immaginare una lotta per l’egemonia futura nel campo del centrodestra, è pur vero che i risultati di una strategia che punta ad accentuare la rivalità con il partito di Berlusconi cominciano a vedersi. Soprattutto in periferia. Come dimostra l’ufficializzazione (in vista delle elezioni regionali di novembre 2013), ieri a Matera, del passaggio di Michele Casino dalle file del Pdl a quelle dei Fratelli d’Italia.
Imprenditore ed ex assessore comunale all’Ambiente nella Giunta guidata da Nicola Buccico, Casino non era proprio l’ultimo arrivato nel Pdl. Alle elezioni comunali del 2002 a Matera, per dire, era suo il 45 per cento dei voti raccolti dalla lista. E nel Pdl, fino a ieri, Casino era autorevole componente sia del coordinamento regionale che di quello provinciale. Per presentarlo come si deve al suo nuovo partito – ieri mattina, un un’affollatissima sala del Consiglio regionale – c’è, giunto da Potenza, Gianni Rosa, portavoce di Fratelli d’Italia e consigliere del Parlamentino lucano. Prima di dare la parola a Casino, Rosa marca ancora le distanze da un passato (quello vissuto nel Pdl) non privo, dice, di errori gravi e segnato da una progressiva sfiducia dell’elettorato. Il portavoce regionale spiega che Fratelli d’Italia è in piena fase costituente, “una fase caratterizzata dall‘aggregazione spontanea di cittadini”. “Non ripeteremo gli errori fatti in passato – gli fa subito eco Casino -. Ci sottrarremo a una politica fondata sull’occupazione delle poltrone. Soprattutto: vogliamo che sia ben chiara la differenza tra noi e loro”. Loro sono quelli che Casino, come Rosa prima di lui, definisce, in blocco, il Sistema Basilicata: l’attuale classe politica al potere nella regione. Quella rappresentata da un Pd che, nelle sue svariate articolazioni, non è altro – a sentir loro – che una macchina di riproduzione del potere locale. Al contrario, come illustrano i nuovissimi manifesti del partito, sparsi sul tavolo dei relatori, quello invocato da Fratelli d’Italia è “un centrodestra tra la gente, come non l’avete mai visto”. Un centrodestra, precisa Casino, che sappia rigenerarsi e, soprattutto, ascoltare. Ciò che il Pdl non sa più fare. Casino si vanta di “parlare potabile”: un linguaggio “semplice e concreto” che vuol farsi capire da tutti. Gli obiettivi? “Dare a Matera il ruolo che le spetta perché la città “non può essere considerata un borgo della fascia jonica, ma nemmeno un feudo potentino”. E avviare una politica per i giovani e fatta da giovani. Ed ecco la proliferazione, in tutto il materano ne sono nate una quindicina, delle Costituenti del partito. In quella che si presenta a Matera, con Casino, ci sono Federico Fragasso (portavoce), Daniele Petrocelli, Carmine Mariano, Lucio Stigliani, Giuseppe Casola, Carlo Martinelli, Michele Marino, Cosimo Ninni, Andrea Viapiano, Attilio Borneo, Silvia Rubino, Maurizio Rocco, Luca Fabrizio, Giuseppe ed Emanuele Uricchio, Giovanni Vaccaro, Daniela Colotta, Mattia Peragine, Giuseppe Casino, Antonio Iacovuzzi, Antonio Cirigliano, Salvatore Caserta.
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